Rovinare

To spoil significa letteralmente questo, rovinare.
Spoilsport, ad esempio, significa guastafeste.

La parola spoiler, quindi, include di per sé un significato piuttosto negativo: spoiler è qualcosa che rovina.
Rovina (almeno parzialmente) il gusto di usufruire di qualcosa, più nello specifico, di vivere appieno una storia (sia essa cinematografica, televisiva, scritta o disegnata) com’era nell’intento di quella storia l’ha creata.

Una volta il concetto di spoiler era piuttosto limitato sia come gravità che come applicazione: era soprattutto su forum nerd che poteva venire fuori qualche polemica al riguardo, quando magari qualcuno leggeva fumetti o libri appena usciti oltreoceano e ben lontani dall’essere pubblicati in Italia.

Purtroppo le cose sono parecchio cambiate e la diffusione di serie tv dal pubblico enorme e di film attesi con un hype sempre crescente ha dato un nuovo palco ai geni dello spoiler.
Una delle abitudini più odiose e assurde è quella del commento in diretta: si guarda una serie tv e ci si trova a commentare minuto per minuto l’episodio che si sta guardando togliendo, in realtà, attenzione al semplice fatto di vivere la storia e ponendola invece sull'”essere arrivati prima“.
Ovviamente i livelli sono molto diversi così come la malafede con cui viene fatto.
C’è chi guarda un episodio e sente il bisogno di commentarlo subito fregandosene di fare spoiler, c’è chi magari ne fa qualcuno leggero non pensandoci e in mezzo una marea di livelli intermedi.

Ora, per quanto io non sia un fanatico antispoiler, di certo detesto che mi si rovini anche parzialmente la fruizione di un qualcosa che attendo di vedere, soprattutto quando si esce da certi canoni di buonsenso di base.
Per capirci, se io non ho mai letto un libro o un fumetto uscito 10 anni fa magari sarà mio compito evitare di andare a leggerne recensioni o commenti perché rischierei di incrociare rivelazioni sulla trama, ma se un libro, un fumetto, un film o un telefilm sono usciti da meno di 24 ore è quanto meno ragionevole che io possa desiderare che non mi si sbattano in faccia anticipazioni tanto per divertimento.

E invece c’è questa dannata rincorsa, questa voglia di essere i primi (per cosa, poi? Vincete un premio? Vi cresce il pisello di un centimetro per ogni spoiler?), questo implicito bullismo virtuale che rovina il piacere della visione.
Il peggio, poi, è che se lo si fa notare ci sono reazioni assurde: a parte qualcuno (di buon senso) che si scusa, altri rispondono che “allora non usare i social” o, ancora, ridacchiano soddisfatti.
A parte l’imbecillità dei secondi, ma vogliamo soffermarci sull’idiozia di una frase come “allora non usare i social”? Di solito è detta da qualche finto alternativo intellettualoide che si ritiene superiore dicendo a qualcun altro che può anche non usare facebook o twitter… ovviamente scrivendo su facebook o twitter.
I social, che per molti sono evidentemente solo il palco da cui sparare cazzate o lanciare spoiler, sono mezzi di comunicazione che a molti servono anche per lavorare o, comunque, interagire con persone che per vari motivi possono sentire solo lì: ritengo sia lecito che uno desideri continuare a usarli senza che la sua timeline si riempia di spoiler indesiderati, no?
Altrimenti la prossima volta che vi lamentate per lo spam vi risponderò di non usare la posta.
Il concetto è lo stesso.

Ancora peggio quando, come mi è capitato due volte giusto tra ieri e oggi, a fare spoiler è una pagina  con qualche migliaio di follower dedicata a un preciso argomento: una cosa del genere equivale a rovinare la visione per il solo gusto di sentirsi, di nuovo, i primi. Nel mio caso ha implicato la rimozione immediata dei like da entrambe le pagine.

Per cui proviamo a stilare qualche punto di buon senso, vi va? Io almeno ci provo, poi lascerà il tempo che trova, ma pazienza.

  1. spoiler è qualunque informazione che modifichi la fruizione della storia rispetto all’intento originale del creatore. Non importa se stai rivelando un colpo di scena principale o un’informazione secondaria, rimane un qualcosa che priva gli altri di un momento che tu hai vissuto. La sensibilità al riguardo è personalissima, ma non sei tu a dover giudicare se un altro è troppo sensibile (nei limiti di un certo raziocinio). Nel dubbio c’è la sempreverde abitudine di avvisare di uno spoiler e scrivere un po’ di righe più sotto.
  2. parti dal presupposto di non essere un genio perché, fidati, se pensi di esserlo non lo sei; partendo da qui, non credere che un certo indizio che ti sembra intelligentemente velato non sia comprensibile da nessuno: nella maggior parte dei casi ci saranno persone che lo capiranno senza aver visto l’episodio e tu avrai fatto loro, indovina, uno spoiler. Poi potrai pure negarlo, ma la sostanza non cambia.
  3. le telecronache degli episodi falle in casa con chi è con te, oppure in una chat privata con gente che sta guardando in contemporanea. In pubblico è fastidioso, odioso e, soprattutto, serve solo a metterti in mostra. Oltre a farti fanculizzare.
  4. nessuno dice che sia necessario in eterno evitare di citare il contenuto di una libro, film o telefilm, ma buon senso può farti immaginare che non tutti siano disposti ad alzarsi alle 6 del mattino per vederlo prima di ogni altro. 24, 48, 72 ore sono un tempo accettabile: ti assicuro che non morirai se ti trattieni per un tempo del genere. E la risposta “cazzi tuoi se non ti alzi presto” non ti rende figo, solo stronzo.
  5. come corollario, se ti metti a vedere qualcosa o a leggerla dopo mesi o anni, non rompere le palle se su una pagina pubblica qualcuno ti spoilera qualcosa. In quel caso sei tu a doverti proteggere.
  6. il fatto che a te degli spoiler non importi non significa che agli altri non debba importare. Chiedi, nel dubbio.
  7. “allora non usare i social” è una risposta imbecille e arrogante, come ho già scritto sopra. Nessuno ti obbliga a scrivere in pubblico a un’ora dalla messa in onda, mentre purtroppo il controllo su ciò che compare in timeline non è quasi mai preventivamente sufficiente. Vuoi scriverne subito? Esistono i gruppi privati ed esistono le chat; farlo in pubblico non è necessario, così come per te non lo è essere su un social. Come? Limito la tua libertà? E chi ha iniziato a farlo?
  8. questa è fondamentale: recensire non vuol dire fare il riassunto! Giuro, ormai incappare in recensioni che non raccontino parte della trama di un qualunque media è sempre più difficile eppure recensire dovrebbe, in molti casi, invogliare a vedere o a leggere qualcosa, non a darsi pacche sulle spalle tra chi quell’episodio l’ha visto. Poi, ovviamente, lo si vuole commentare scena per scena? Legittimo, ma, di nuovo, avvisate.
  9. Sei una pagina o una testata on line? Rispetta il tuo utente. Fai della qualità e non della fretta il tuo punto di forza. Fare spoiler è il modo migliore per perdere consensi. Oltre, ancora, a farsi mandare a fanculo.
  10. Quando parli a qualcuno di una storia (anche dal vivo), assicurati che l’abbia già letto o vista e, nel dubbio, chiedi se ne puoi parlare liberamente: può sembrare un’accortezza eccessiva, ma è di sicuro estremamente apprezzata.

Mi sembra sia tutto, ma probabilmente sto scordando qualcosa.
Non dubito anche che ci sarà qualcuno che penserà (o scriverà) che sono esagerato e rompicoglioni.

Magari è vero ma, ripeto, pur non essendo un talebano antispoiler trovo che il rispetto per gli appassionati debba essere una regola di base nella fruizione della narrazione di qualunque tipo.

Ma, si sa, la parola rispetto è quasi in disuso, ormai.

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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4 risposte

  1. cri ha detto:

    Sei esagerato e rompicoglioni, ma io ti voglio bene lo stesso. 😛

  2. Jabez ha detto:

    Completamente d’accordo con te! Ormai è diventato impossibile non incappare in spoiler, volontari o involontari. Sui social poi è impossibile tra pagine del paese di origine della serie e furbacchioni che fanno battute sibilline pensando così di esser furbi.
    Pure io odio gli spoiler e trattengo il talebano che è in me. Ma per mia fortuna, da eterno ritardatario, faccio in tempo a dimenticarli ^_^

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