Ciao, zio Bud
Non aveva importanza quante volte li avessi rivisti.
Non aveva importanza che, periodicamente, l’allora Fininvest li proponesse regolarmente uno dopo l’altro.
Se c’era un suo film io lo guardavo e lo riguardavo e ridevo e mi divertivo e me lo godevo.
Lui e, quasi sempre, il suo compagno di scazzottate Terence Hill erano punti fermi della mia infanzia.
I loro erano i film per cui, il giorno dopo, si andava a scuola a raccontarsi le scene più divertenti: “ma l’hai visto quello?” “troppo forte, perché, quell’altro?”.
Erano momenti di famiglia insieme, spensieratezza, cazzeggio, cuore leggero, violenza di quella che non fa male a nessuno e diverte tutti.
Erano frasi che ripetevi allo sfinimento, che diventavano linguaggio comune.
“Altrimenti vi arrabbiate? Siamo già arrabbiati”.
Quante volte l’abbiamo detta? Quante?
Erano le scene in cui prendeva pugni, sbarre, sedie, tavoli in testa e non si faceva mai nulla, ma si voltava annoiato e dava un colpo che mandava a tappeto il malcapitato.
Erano birra e salsicce, pentolacce di fagioli, dune buggy rosse col tettuccio giallo, alieni un po’ strani, bambini extra-terrestri, mani in faccia e sguardi al cielo, burberi col cuore d’oro.
Erano gli angeli che tirano di destro e mangiano fagioli, erano uno sceriffo extra-terrestre, un meccanico, un camionista, un poliziotto, un fuorilegge nel vecchio west, un veccchio giocatore di football e un ex-pugile.
Erano Jerry Calà che gli faceva da spalla e Gegia che lo voleva conquistare.
Erano il coro dei pompieri
Erano stare davanti alla tv con mia madre e mio padre e quando volevano andassi a letto dire “dai, ancora un’ultima scazzottata, ne manca una!”.
Erano casa, famiglia, coccole.
Erano la mia infanzia.
Ciao, zio Bud.
Grazie per avermi regalato tanti sorrisi.
Sono cresciuta con I suoi film, ho riso e mi sono divertita. Sono una parte della mia vita, che ricordo sempre con tenerezza.
RIP Bud. 🙁
Esattamente 🙁