Mi stavo preoccupando
Puntuale come la morte, periodicamente qualche “testa alta” della gerarchia ecclesiastica si sente in dovere di ricordare che “sì, amare gli animali va bene, ma fino a un certo punto, eh? Perché ricordiamoci che c'è anche il nostro vicino”.
Ora, come discorso potrebbe anche starci, a livello generale.
L'amore per il prossimo dovrebbe essere una base comune di qualunque essere umano.
Ma.
Ma anzitutto mi piacerebbe comprendere per quale motivo amare gli animali venga, da certe persone, considerato alternativo ad amare i propri simili.
Il fatto che io abbia pianto (e pianga ancora) per la morte di Zen significa forse che non sappia empatizzare con le persone che mi stanno accanto?
O forse il fatto che io abbia sofferto per un essere vivente mi rende empatico verso tutti gli essere viventi, umani inclusi?
E invece no, per certi le due cose sono mutuamente esclusive: se ami gli animali, qualcuno se ne esce con “e allora le persone”, “e allora i bambini”, “e allora – aggiungere categoria a piacere”.
E guarda caso spesso sono quelli che non fanno una fava per animali, piante, pietre e umani, fatto salvo di solito loro stessi.
E, sempre per puro caso, c'è chi fa queste distinzioni, ripete come un pappagallo le parole del papa e poi non sdegna di esultare per le morti dei profughi in mare o di ricordarsi che i gay sono malati non degni di avere una famiglia.
Il vicino.
Già.
Basta che il vicino sia nei propri canoni, altrimenti il vicino può morire o soffrire.
Mi spiace, caro francesco, ma per quanto mi riguarda l'amore che provo per gli esseri umani va di pari passo con quello che provo per gli animali e se ci sono (e sì, ci sono, ce ne sono tanti) esseri umani che valuto meno di un cane o di un gatto, non è certo a causa dell'amore che provo per questi ultimi, ma del disprezzo generato in me da chi dietro la maschera dell'amore finisce per segregare e odiare, chi si nasconde dietro il dito che punta al diverso: questi sono gli umani che non meritano il mio amore e non lo meriterebbero neanche se odiassi ogni forma di vita animale.
L'amore, quello vero, quello senza le regole dettate da un capo religioso, non ha confini, non ha limiti, non ha costrizioni.
Ci sono persone troppo sbilanciate verso gli animali?
Forse.
Come ci sono persone che odiano in nome di una religione che dovrebbe insegnare ad amare.
Sono deviazioni in entrambi i casi, ma guarda caso si punta il dito verso la prima.
Strano, vero francy?
Proprio strano.