312. Tentativo.
Sveglia alle 4.
Praticamente dovrei andare a letto ora o nel giro di un'ora e mezza, quando si dice una missione impossibile.
Londra.
Sì, ancora.
Il più possibile.
Per quanto ami scoprire nuovi luoghi, se avessi la possibilità andrei almeno una o due volte l'anno a Londra e altrettante a New York.
New York resta troppo costosa e lontana e, forse, ostacolata per poterlo fare, ma Londra no.
Penso sia una delle partenze più strane mi siano capitate.
Non dal punto di vista organizzativo, ma strettamente emotivo.
I pensieri, le preoccupazioni, i casini sono talmente tanti che sono arrivato alla vigilia della partenza senza neanche rendermi conto che domattina sarò in volo.
Eppure, se c'è un momento in cui forse ho più bisogno di andarmene, è proprio questo.
Bisogno di respirare un posto migliore, di vivere momenti speciali, di vedere persone che vedo troppo raramente, di godere di una vita diversa, fosse solo per pochi giorni.
E lo so.
So che i problemi mi aspettano al ritorno invariati.
So che Zen potrebbe non aspettermi (ti prego, piccolo mio, aspettami).
So che ogni ombra potrebbe offuscare questi giorni.
Eppure devo provarci.
Per avere un po' di respiro, un po' di acqua fresca, un po' di sollievo.
Non si può dimenticare nulla, non ora, non così.
Ma forse, per qualche giorno, per qualche ora, si può far sì che faccia meno male e sembri meno spaventoso.
Almeno per un po'.
Non è facile.
D'altronde, come dico sempre agli altri, niente che valga la pena fare lo è.
Ma ci devo provare.
Per me stesso.
Per sentirmi vivo.
Proviamoci.
Buon viaggio! Salutami il mio Tecnico visto che sarete vicinissimi!
Un abbraccio e respira tranquillo, micio aspetta. Lo so.
Ha aspettato. Avevi ragione.