299. Memories
Qualche giorno fa mi è tornato un ricordo. Un ricordo di trentadue anni fa. Arcaico.
La mia mente l'aveva quasi totalmente rimosso e poi una serie di situazioni l'ha riportato a galla.
Ora, all'opposto, è nitido quasi come se si riferisse a ieri.
Non è un ben ricordo.
Non entrerò nei dettagli qui, ma non è un bel ricordo, né per quello che rappresenta in sé, né per alcune riflessioni che mi ha fatto fare su me stesso e sull'eredità che mi porto dietro.
Eppure sono lieto sia venuto a galla.
Perché l'unico modo per migliorarsi ed evolvere è conoscersi, accettarsi e, soprattutto, sapere perché oggi siamo quel che siamo e quel ricordo ne fa parte.
È una chiave di lettura fondamentale che mi aiuterà, spero, a vedere meglio alcuni aspetti di me.
Ma no, non è stato piacevole.
Non è piacevole.
Perché porta a mettersi in discussione e porta a mettere ulteriormente in discussione chi c'era e non c'è più.
Eppure va fatto.
È giusto e auspicabile sia così.
E, a latere, mi fa riflettere su quanto soggettive siano la memoria e la percezione: qualcosa che ho vissuto, qualcosa di piccolo eppure importante era sparito completamente dai miei ricordi, fino a qualche giorno fa, per tornare a essere presente.
Un promemoria di quanto affidarsi esclusivamente ai nostri ricordi e alle semplici percezioni soggettive possa essere pericoloso nel definire anche solo le nostre esperienze personali.
Niente è mai come sembra.
Niente è solo come lo percepiamo.
Niente è esattamente come lo ricordiamo (o non ricordiamo).
Let's deal with it.
Mi ha colpito la tua riflessione sui ricordi. E anche la frase finale che non permette scappatoie. Rassegnamoci.
Credo che molto dipenda da ciò che noi eravamo in quel momento e da come siamo adesso. Molte cose cambiano attorno a noi, ma per fortuna per quanto noi stessi cambiamo, la nostra essenza resta la stessa. La sensibilità di ognuno è soggettiva, e condiziona anche i ricordi secondo il mio modesto parere, personalmente ho del passato immagini indelebili e perodi completamente bui, forse perchè come disse qualcuno la memoria è salvifica e trattiene solo quello che ci ha aiutato a crescere. Compreso il dolore. Anzi soprattutto il dolore. Dal nostro soggettivo punto di vissuto. Per gli altri è il loro. E a volte è così intenso da entrambi i lati che crea legami che vanno oltre il tempo.
Sì, sono d’accordo.