275. Di titoli meritati o meno

Un famoso (almeno nel settore, diciamo) autore di fumetti italiano, in questi giorni, ha deciso di dover dire la sua su ciò che è e non è nerd e su chi possa definirsi tale.

Secondo l'autore in questione molti che si definiscono nerd, adesso, non hanno il diritto di farlo, soprattutto le ragazze; già, perché pare che se in infanzia non si è stati completamente sfigati, maltrattati, magari buttati qua e là in qualche bidone dei rifiuti e, ovviamente, segaioli, allora non si può essere nerd.

Siccome, per definizione, una ragazza non può essere segaiola, allora niente, via il titolo di nerd, non si può.

Iperboli a parte (ma non credete, non sono così accentuate come sembra) quel che colpisce sono la presunzione, l'arroganza e, aggiungo, il maschilismo racchiusi dentro questa serie di affermazioni.

Anzitutto il poter decidere cosa è nerd e cosa no.

Che poi si riassume in “se siete come sono stato io allora siete nerd, altrimenti no”, unita a un sapore di insulto verso il termine nerd che indossa quasi come fosse un elemento d'onore.

Il vero nerd è sfigato.

Il vero nerd è uno che ha sofferto e ha certe passioni solo perché non poteva trombare (giuro, l'ho letto).

Il vero nerd è così perché soggetto a bullismo.

Il vero nerd, si legge, non è contento di esserlo.

Fatemelo dire in modo velato.

CHE INCREDIBILE SEQUENZA DI PUTTANATE.

Vero, molti nerd, soprattutto della mia generazione (e l'autore in questione è purtroppo mio coetaneo) erano sfigati e con problemi di relazioni interpersonali (e alcuni lo sono ancora): spesso perché le passioni che avevano li rendevano meno popolari e più soggetti allo sberleffo.

Si era bullizzati in quanto nerd, non nerd in quanto bullizzati, la sequenza causa/effetto è totalmente ribaltata. Semplicemente non amavano (e non amano) le stesse cose che piacevano agli altri e le loro passioni erano viscerali.

Ma una volta era accettabile non saper parlare che di 22 tizi in pantaloncini che corrono dietro una palla, non lo era appassionarsi a tizi in calzamaglia colorata che compivano azioni eroiche: quindi il nerd era isolato. Effetto, non causa, ripeto.

La parte di incapacità nelle interazioni è un'immagine molto evocativa ma che funziona per fare battute, non per rappresentare la verità.

Ci sono (e ci sono sempre stati) nerd sfigati, ci sono (e ci sono sempre stati) nerd con una vita sociale più che attiva e ci sono (e ci sono sempre stati) coloro che ritengono i nerd come individui da prendere per il culo.

La differenza è che adesso alcune di quelle passioni sono diventate mainstream e c'è chi è finito per autodefinirsi nerd perché ha iniziato a seguirle.

Ha diritto di chiamarsi nerd o gli togliamo il titolo solo perché non ha fatto la gavetta?

Personalmente direi che, in linea di massima, sono cazzi suoi.

Non sapevo ci fosse l'albo dei nerd registrati con esame di stato da sostenere: non ho studiato, professore, ma le giuro che sono nerd quanto gli altri, non mi bocci!

Ma andiamo avanti.

“Le ragazze non sono nerd, perché loro non sono mai state così sfigate o bullizzate”.

Ecco, qui non solo si continua sul discorso “sfiga”, di cui ho già parlato, ma si dimostra di non sapere proprio ciò di cui si sta parlando.

Partiamo con un esempio banale.

Miss Sauron, che è ragazza (e pure degna di nota) è nerd.

Precisiamo.

Miss Sauron è molto nerd.

Tanto che diversi amici hanno notato che probabilmente lo è più lei di me.

Quindi? Eccezione alla regola?

No.

Ragazze nerd ci sono sempre state.

Sempre.

A 17 anni corrispondevo (ai tempi la mail non c'era) con almeno quattro o cinque ragazze appassionate degli X-Men, per dire.

Ma trent'anni fa le nerd non avevano voce, perché in ambito nerd il maschilismo è spesso stato sviluppato tanto quanto altri in ambienti più cool: la donna era gnocca, disponibile o invisibile.

Non esistevano altre possibilità.

La donna nerd non era prevista perché non soddisfava l'immaginario.

Guardate che capita la stessa cosa ora quando certi maschi puntano solo veline e non guardano le donne reali intorno a loro. Stessa cosa.

Maschilismo puro, lo stesso che quest'anno ha portato a orribili scene tipo quell'”escile” cantato a Romics o al tizio col costume di “cibo per cagne” a Lucca.

Il suddetto autore dice che le donne, in quanto dotate di tette e organi sessuali femminili, non sono soggette a essere sfigate e quindi nerd.

Ha mai visto la passione di tante ragazze davanti a una fumetteria?

Il modo in cui discutono di manga (statisticamente più frequenti, almeno fino a un po' di tempo fa), comics, fantascienza e telefilm?

A Lucca alcune delle scene più nerd che abbia visto avevano come protagoniste ragazze, senza ombra di dubbio.

Sì, le ragazze nerd ci sono e sono tante e alcune di loro sono isolate tanto quanto i ragazzi, a volte anche di più.

Isolate non soltanto da chi non capisce la loro passione, ma anche da chi la condivide ma dice che no, loro, in quanto ragazze, non possono essere nerd.

Una delle cose più belle degli ultimi decenni è proprio vedere come il mondo delle fiere si sia espanso alle appassionate.

Mi spiace per l'autore in questione, ma Nerd non è qualcuno che ha un marchio, che ha subito chissà quale processo iniziatico di sofferenza e dolore: nerd è che vive le proprie passioni in modo intenso e completo, niente di più e niente di meno.

Voler decidere chi può essere autorizzato a chiamarsi nerd in base al percorso fatto, definire “non sufficiente” la sfiga attraversata, non è altro che presunzione e snobismo.

Quello snobismo di chi ha deciso di essere superiore agli altri proprio per le “umiliazioni” sopportate, una spocchia tipica di chi ha deciso che il mondo non è degno di lui perché non l'ha mai capito.

E invece.

Dire, poi, che le ragazze non possono esserlo per natura aggiunge anche un maschilismo neanche tanto mascherato.

Si rassegni l'autore, esistono donne meraviglisamente nerd, così come esistono fantastiche disegnatrici di fumetti, fantastiche autrici e, per rimanere in campo nerd/geek, bravissime programmatrici.

Tutte donne.

 

Lo ammetto, non ho mai apprezzato il modo di porsi dell'autore in questione (non mi esprimo su ciò che scrive, dato che praticamente non leggo autori italiani): uscite come questa spiegano adeguatamente il motivo.

Date retta a un nerd.

Vi ci sentite.

Lo siete.

Non vi sentite nerd ma avete un fottio di passioni che vi assorbono, soprattutto in ambito fumettistico, ludico, telefilmico?

Probabilmente lo siete comunque, mi spiace per voi 😛

Con buona pace di chi, per rifarsi delle frustrazioni adolescenziali utilizzate per riempire un ego ipertrofico, decide di salire su un pulpito.

Si sa d'altronde che, sui pulpiti, è molto facile rendersi ridicoli.

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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