209. Nuova concezione di

Sono le 2.24 e ho trascorso buona parte della giornata aggiornando il mio mediacenter (per chi non lo sapesse, si tratta del computer collegato al televisore che uso per praticamente qualunque necessità multimediale, dal vedere film e telefilm all’usare netflix), per cui la mente non è freschissima e questo si ridurrà ad essere un post senza praticamente capo né coda e ben pochi approfondimenti.

Oh, può succedere, eh? Non ci si lamenti troppo.

Comunque, alla luce di queste premesse posso dire che:

  • In questi giorni sto camminando tanto, tra un motivo e l’altro, da trovarmi coi muscoli indolenziti. Il che non so se mi fa più contento (sto facendo esercizio) o amareggiato (sono una carretta).
  • Zen è un rompipalle. Ma parecchio.
  • Non c’è verso che io riesca a sfruttare uno sconto per comprare scarpe. Mai. O non c’è il modello o non c’è il numero o non ci sono entrambi.
  • Stamattina sono andato diretto al piano interrato della Rinascente per comprare delle capsule Nespresso, peccato che la boutique Nespresso non ci fosse più; al suo posto uno shop Illy. Giuro che per alcuni istanti mi è sembrato di essere in una realtà alternativa, il che significa che guardo veramente troppe serie e leggo troppi fumetti e fantascienza.
  • Il tasto “nascondi aggiornamenti di Facebook” è un toccasana, sul serio.
  • Zen è sempre un rompipalle. Anche più di prima.
  • Il mediacenter va che è una meraviglia. Al primo colpo. Roba che quasi non ci credevo.
  • L’ho detto che Zen è rompipalle?
  • A volte anche Stitch, eh? Ma Zen è campione europeo, forse anche mondiale.
  • Ho sonno.

E dopo questa accozzaglia di nonsense vado a letto.

Bye.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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