198. Scelte giuste
Stasera avrei potuto rimanere a casa. Uscendo avrei rischiato di incrociare una persona fastidiosa e, soprattutto, il lavoro incalzava con urgenze su urgenze.
Avrei potuto rimanere a casa, finire di lavorare, cenare, svaccarmi sul divano, ammorbarmi di serie tv.
Ma.
Ma era una serata importante per una di quelle persone che vedo poco o niente, ma che stimo e apprezzo veramente.
Era un'occasione di uscire e tornare in zona Navigli dopo un po' che non andavo.
Era, ancora, la possibilità di conoscere un autore mai sentito nominare e un fumetto ancora da scoprire.
Alle 17.30 avevo chiuso le urgenze e, fanculo, sono uscito.
E sono stati abbracci.
Sono stati disegni sui volumi appena comprati.
Sono state chiacchiere impreviste e piacevoli.
È stato spostarsi da una fumetteria a un locale, bere (chi beveva, ovvero tutti tranne me), parlare di fumetti, vita, gente in gamba e gente meno, scoprire che i programmatori sono più diffusi dell'erba cattiva, dirsi “ci vediamo a Lucca” non solo con chi conosci, ma anche con chi non conoscevi, andare a ruota libera per ore.
È stato, soprattutto, ritrovare la fiducia (almeno un po') nella possibilità di comunicare con persone dotate di raziocinio con le quali sia possibile uno scambio di informazioni, aneddoti e altre amenità. Il piacere dell'arricchimento per contatto interpersonale: sì, una di quelle cosa che spesso i social di fanno dimenticare.
Ok, è stato anche mangiare Falafel dal Kebabbaro sotto casa alle 22.30, ma non stiamo a sottilizzare.
E ci voleva.
Ci volevano le risate, i disegni, le chiacchiere, gli abbracci.
Ci volevano gli stimoli.
Tanto da non bastare mai.
Ma il sorriso di stasera me lo tengo stretto assieme a un promemoria fondamentale: se desidero una cosa non c'è e non ci dev'essere presenza o ostacolo lavorativo che tengano. Se la desidero devo farla e fanculo al resto.
In caso contrario, stasera, non avrei avuto questo sorriso, non avrei avuto questa soddisfazione e non avrei avuto questo:
PS: Posso solo dire grazie a chi l'ha organizzata e dirvi, a scatola chiusa, di comprare Velenose, edito da BD, curato da Micol Beltramini e creato da Thomas Gilbert, che si è rivelato essere un ragazzo non solo di talento, ma estremamente simpatico e gentile. No, non ho ancora letto il volume, ma mi fido. E voi fidatevi di me, che quando vi ho consigliato Sock Monkey e Marbles non vi siete certo lamentati.