171. Partenze

Mentre amici e conoscenti sono o saranno a breve a New York, con mia somma invidia aumentata dal fatto che è periodo di Comicon, domani anche noi ci prenderemo qualche giorno da cercare di godere al meglio.

Si torna a Londra, ormai altro luogo del cuore, che mai stanca o può stancare.

E si torna per qualcosa di progettato da 14 (leggasi quattordici, scandendo bene ogni sillaba) mesi: quell’Hamlet con protagonista Cumberbatch andato esaurito nel giro di sì e no un giorno.

Noi (dove per noi si intendano il sottoscritto, Miss Sauron, la Streghetta e un’altra amica) saremo lì sabato sera.

Spero di uscirne vivo.

No, non da Hamlet, che per quanto pesante ha sempre un bello spazio nel cuore. No no, dalla compagnia: a parte la passione di Miss Sauron e della nostra amica per il buon Benedict, voi avete presente come diventa la Streghetta quando si parla di Shakespeare? Shakespeare a Londra. È talmente su di giri da diventare quasi benevola verso il genere umano. Quasi.

Comunque, dicevo, spero di sopravvivere.

Nel caso peggiore me ne sarò andato con onore.

E con Shakespeare e Londra nelle orecchie e negli occhi.

Che, diciamocelo, ci sono modi peggiori.

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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