133. Solo acqua
Decidi di uscire.
Sei stato in casa tutto il giorno e hai bisogno di aria.
Ha piovuto, non fa caldo, meglio così.
Raggiungi la darsena.
Passeggi.
Guarda la tua città che no, mentre eri via non ti è mancata, ma continui ad amarla.
Non c'è tanta gente e ne sei felice. Non vuoi gente. Vuoi aria.
Ti siedi.
Guardi l'acqua.
Respiri.
Pensi a quanto vorresti un rifugio, fuori da casa, dove sentirti svuotato da pensieri e preoccupazioni
Guardi di nuovo l'acqua.
Dei cerchi concentrici iniziano a formarsi.
Qualche goccia comincia a cadere.
Non hai l'ombrello.
In altri momenti ti alzeresti e andresti al coperto.
Stasera no.
Non ti interessa.
Alla fine è solo acqua e cosa può farti quell'acqua?
Ti alzi con calma, quando ne hai voglia.
Riprendi a camminare.
Ora piove davvero, gli occhiali si riempiono di gocce, intuisci il mondo piuttosto che vederlo.
Ma non allunghi il passo.
Non cerchi rifugio.
È acqua.
Solo acqua.
E pensi che forse dovresti imparare da questo.
Forse dovresti imparare a camminare sotto i problemi come stai facendo sotto la pioggia.
È acqua.
Ti bagna.
Ti inzuppa.
Puoi anche pensare ti stia affogando.
Ma prima o poi finisce.
E tu ti asciughi.
Magari cambi gli abiti.
Metti delle scarpe asciutte.
E ricominci a camminare.
A riuscirci.