68. Deviazione

Doveva essere una giornata quasi noiosa.

Dormire un po’ più del solito, cercare di sistemare qualcosa con un cliente, stirare, magari buttar via un po’ di roba vecchia, preparare la borsa per il week-end fuori porta.

Doveva.

Stava anche andando in quella direzione.

Poi hanno dovuto farmi incazzare.

L’ennesimo errore.

La risposta sbagliata dall’altra parte.

La rabbia di pancia.

Poi le scuse ottenute, il “risarcimento” promesso, ma la rabbia non si placa così.

E ancora scoprire di dover smuovere acque in prima persona per qualcosa che doveva essere più immediato.

Dover correre, contattare, cercare di agire.

Sperare che basti.

Sperare che almeno per una volta le cose siano sufficienti.

Poi non passa.

Non come uno schioccare di dita.

Non come nulla fosse.

Rimane dentro a rosicchiarti, a farti male, a consumarti.

Puoi cercare di calmarti, puoi cercare di non pensarci.

Ma questo giorno è stato divorato da questo: rabbia, stress, paura.

E non è giusto.

Ci sono cose anche più ingiuste, ne ho piena coscienza, le ho pure vissute.

Ma rimane ingiusto.

E speri, ti auguri, che in qualche modo le carte girino.

Almeno in parte.

Almeno per permetterti di ricaricarti.

Perché puoi voler lottare all’inverosimile, ma se le energie finiscono, la volontà prima o poi non basta più.

Affidarti.

Fidarti.

Sentirti al sicuro.

Ricaricarti.

Ma forse è chiedere troppo.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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2 risposte

  1. Mìgola ha detto:

    finisci di preparare la borsa…e vai…ricarica le batterie! Buon fine settimana.

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