62. A chi la spara più grossa

Penso che tutti abbiano ormai sentito della pessima uscita della signora Selvaggia Lucarelli relativa al ritorno di Samantha Cristoforetti.
Per chi non lo sapesse, riporto direttamente le sue parole:

Questa delicata esternazione ha fatto sì che, a parte i pochi che le darebbero ragione anche se dicesse che ha mangiato la sua cacca ed era buonissima, ci siano state reazioni dal perplesso al furente nei suoi confronti.

A questo punto una persona di buon senso avrebbe chiesto scusa e avrebbe ammesso di aver pisciato fuori dal vaso.
Lei no.
Anzi, ci ha messo il carico:

@SteAlbamonte @AstroSamantha che poi era un pensiero dui media non su di lei. La comprensione del testo, virtù di pochi.

— Selvaggia Lucarelli (@stanzaselvaggia) June 12, 2015

Ecco, diciamo una cosa.
La comprensione del testo è difficile se si parla di qualche autore serio, nel caso di un’uscita facebook della signora Lucarelli, forse, non è così complicata.
E se buona parte di chi ha letto il tuo post ti ha, quanto meno, criticata forse dovresti farti qualche domanda: “avrò comunicato correttamente il mio pensiero?”, “non è che ci ho provato e mi è andata male?”.
Cose del genere.
È vero che in genere si è responsabili di ciò che si dice e non di ciò che la gente comprende, ma è altrettanto vero che il modo in cui esprimiamo le cose influenza la comprensione del destinatario.
Il post iniziale era volutamente qualunquista, impreciso e vago, ruffiano nei confronti di coloro che dell’impresa della Cristoforetti non hanno capito una mazza: anche se l’intenzione fosse stata di attaccare solo i media perché parlano della Cristoforetti e del suo ritorno (cosa a cui posso lasciare il beneficio del dubbio, d’altronde non ha scritto “ah, cos’avrà mai fatto?”… che poi si possa leggere tra le righe è ben altra questione), comunque sarebbe stata una pisciata fuori dal vaso.

Perché MAGARI i media parlassero tanto e sempre di queste cose.
MAGARI i media spiegassero l’importanza di ciò che ha fatto la Cristoforetti (e faccio notare che la signora Lucarelli non si è degnata di ribadire la cosa, altrimenti sarebbe stato difficile beccare i consensi di certi qualunquisti che neanche lontanamente hanno compreso o saprebbero comprendere quanto tutto questo sia epocale).
MAGARI si parlasse per settimane e mesi di scienza e per un’ora al massimo di Isola dei Famosi (ricorda qualcosa?) o Fattoria (vedi poco fa) o di qualunque altra merda passata da una televisione volta solo allo stordimento del pubblico.
E no, non accetto che una persona che a questi reality ha partecipato e che passa buona parte del suo tempo a sentenziare su Facebook, Twitter e su Libero, possa dire “che palle” su una cosa del genere.
O meglio, può dirlo, certo.
Ma non può stupirsi se la gente, per una volta, non ci sta.
Quella non è melassa spaccacoglioni.
Quella è la possibilità (rara) di essere felici per un’eccellenza italiana, per una donna che con le sue sole forze ha fatto qualcosa che NESSUNA prima aveva mai fatto e che pochissimi uomini hanno eguagliato.
Nella storia.
Non è melassa, è rispetto, gioia, felicità.
È speranza in un paese in cui certa gentaglia ha scritto “doveva stare a casa a cucinare”.
E quelli che hanno scritto uscite dal genere sono gli stessi contro cui la signora Lucarelli si scaglia quando la insultano on line e sono gli stessi che, stavolta, le hanno dato ragione.
Non so lei, ma se a me viene data ragione da persone che disprezzo (o dovrei disprezzare) tendo a pensare di aver torto marcio.

Tra l’altro, siamo alle solite uscite di benaltrismo: “ah, parlate di questo, ma invece perché non parlate di quell’altro?”.
Ecco, qualcuno un giorno mi spiegherà perché una cosa dovrebbe escludere l’altra.
E perché, soprattutto, chi fa questa accusa non sia di solito in prima linea a parlare di altri argomenti altrettanto importanti.
La signora Lucarelli ha dal suo un’enorme visibilità mediatica e sui giornali: perché non celebrare ogni giorno qualche ingegnere che ha lavorato su una petroliera, ad esempio?
Perché non raccontare ogni giorno sul suo profilo facebook il coraggio di chi costruisce case in Tibet?
A me non verrebbe da dire che palle.
Anzi, potrebbe essere una rubrica interessante per celebrare chi si fa veramente il culo in Italia e all’estero.
Ma non avrebbe richiamo mediatico, quello probabilmente no.
Non, almeno, come certe esternazioni.

Ora però devo fare un’aggiunta.
Come ci sono imbecilli che sostengono un’uscita del genere, esistono purtroppo imbecilli che ne approfittano per, di nuovo, dare sfogo alla propria misoginia (pur filtrata, ma rimane tale) e violenza.
Ci sono stati soggetti che hanno “approfittato” di questa situazione per dare alla signora Lucarelli della troia, per dirle che avrebbero voluto spaccarle la faccia, che doveva tornare a battere da dove aveva iniziato.
Ecco, a queste persone voglio dire una cosa.
Siete dei coglioni.
Perché dimostrate di essere l’esatto opposto di come dovrebbe essere chiunque ami la scienza e, a maggior ragione, una donna come Samantha Cristoforetti.
Perché se vi dovete scontrare con qualcuno dovete farlo NEL MERITO e non passando a insulti personali spesso anche molto gravi.
Perché se non siete capaci di dialettica, allora è meglio chiudiate la bocca.

Non ci vuol niente per passare dalla parte del torto e io avrei voluto fare di tutto, in questo post, tranne prendere (almeno parzialmente) le difese di Selvaggia Lucarelli.
Lei ha pisciato fuori dal vaso (e avrebbe dovuto ammetterlo per onestà intellettuale), ma chi l’ha attaccata in quel modo andrebbe isolato e cazziato, senza considerare che ha fatto sì che il discorso si spostasse dal merito alle ingiurie, svilendo anche tutti coloro che invece si sono ribellati in modo corretto.

Per favore, imparate il confronto.
Imparate la dialettica.
E piantatela di insultare il vostro avversario o la vostra avversaria con epiteti che nulla hanno a che vedere col contendere.
Sminuite la vostra causa, sminuite l’intero discorso e insultate anche chi, sull’argomento in questione, la penserebbe come voi e permettete a chi quegli insulti li riceve di spostare il focus su quel che avete, sbagliando, detto.

Chiudo riportando quanto scritto dalla pagina “Italia unita per la scienza”, il cui post nei confronti di Selvaggia Lucarelli è stato preso per poi insultarla:

Abbiamo saputo che qualcuno ha condiviso il nostro articolo in cui rispondevamo a Selvaggia Lucarelli su perché eravamo tutti fieri di seguire e condividere la storia di Samantha Cristoforetti, tuttavia abbinandolo a insulti terribili e sessisti verso la blogger del Fatto Quotidiano.
Abbiamo già ripreso diverse persone che si sono abbassate ad insultare, ma quello che abbiamo letto è davvero di una violenza verbale assurda, da mani nei capelli.
Se pensate che questo progetto serva per dare della zoccola gratuitamente, allora fateci un favore: togliete il “mi piace” dalla pagina e smettete di seguirci.

Nulla da aggiungere.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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