38. Into the night (un saluto al re)

Non so molto di Blues.
L’ho incontrato tante volte durante la mia strada eppure, non so perché, non l’ho mai approfondito.
Forse per una sorta di timoroso rispetto, forse perché l’ho sempre trovato talmente curativo da volerlo centellinare e lasciare che mi venisse lui a trovare quando fosse stato il momento.

Stasera è successo.
Stavo cercando qualcosa da scrivere quando è passata su Itunes una canzone di B.B. King.
L’ho ascoltata e, per la prima volta, ne ho ascoltate le parole.
Ed eccomi lì.
Non oggi, non del tutto (forse solo per quanto riguarda il lavoro), ma in quelle parole ci sono state tante volte, forse troppe e niente garantisce che non mi ci ritroverò un’altra volta.
O altre mille volte.

Questo, sommato al fatto che il Re è morto giusto qualche giorno fa, ha fatto diventare quasi obbligatoria la scelta.
Non è certo il pezzo Blues più classico che esista, ma stasera va bene ed è giusto cosa.

Di cosa parla?

Del non farcela più.
Di quel momento quando ti sembra che le energie siano finite, che nulla ti possa più spingere avanti, che le sabbia mobili ti stiano tirando a fondo.
E in quel momento devi trovare un modo per uscirne o impazzirai.
Per il protagonista è uscire fuori, nella notte, sperando che gli porti consiglio.
Lo fu anche per me qualche volta.
Così come lo fu guidare senza metà.
O camminare su una spiaggia a fine ottobre.
Ma qualcosa bisogna fare, per non impazzire.

Vi lascio con B.B. e (sotto) testo e traduzione. E per chi vuole c’è un’ulteriore sorpresa a fine post.

Buon ascolto.

E, per chi ne avesse bisogno, buon giro nella notte.

Caught in quicksand and I’m startin’ to sink
So tired of strugglin’ that my mind can barely think
I don’t know where I’m goin’
Lord, I don’t know what I’m gonna do

My fuel supply is finished, there ain’t nothing left to burn
I need someone to help me but I don’t know which way to turn
I know I don’t have much of a choice
I’ll go out of my mind or into the night

I’m rollin’ and tumblin’, spinnin’ end over end
Got to have some peace and quiet so I can find myself again
Still if you ask me what’s the matter
I just don’t know what to say

There’s people all around me but I feel so alone
I guess they’d like to help me but I have to do it on my own
I know I don’t have much of a choice
I?ll go out of my mind or into the night, into the night

I’m rollin’ and tumblin’, spinnin’ end over end
Got to have some peace and quiet so I can find myself again
Still if you ask me what’s the matter
I just don’t know what to say

There’s people all around me but I feel so alone
I guess they’d like to help me but I have to do it on my own
I know I don’t have much of a choice
I’ll go out of my mind or into the night, into the night, into the night

Preso nelle sabbie mobili e comincio ad affondare
Così stanco di lottare che faccio fatica a pensare
Non so dove sto andando
Dio, non so cosa farò

Ho finito il carburante, non ho più nulla da bruciare
Ho bisogno che qualcuno mi aiuti, ma non so dove voltarmi
So di non avere molta scelta
Uscirò di testa o nella notte

Mi giro, rivolto, mi rigiro da parte a parte
Devo trovare un po’ di pace e quiete così da ritrovarmi
Eppure se mi chiedessi cosa c’è
Non saprei cosa rispondere

C’è gente tutta intorno a me, ma mi sento così solo
Penso che vorrebbero aiutarmi, ma devo farcela da solo
So di  non avere molta scelta
Uscirò di testa o nella notte, nella notte

Mi giro, rivolto, mi rigiro da parte a parte
Devo trovare un po’ di pace e quiete così da ritrovarmi
Eppure se mi chiedessi cosa c’è
Non saprei cosa rispondere

C’è gente tutta intorno a me, ma mi sento così solo
Penso che vorrebbero aiutarmi, ma devo farcela da solo
So di  non avere molta scelta
Uscirò di testa o nella notte, nella notte

PS: se qualcuno avesse voglia di ascoltare qualcos’altro del re, può iniziare da qui:

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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4 risposte

  1. Mìgola ha detto:

    Ti sembrerà strano ma il mio primo incontro con il blues è stato nella lettura. Ero bambina e non avevo mai ascoltato il blues ma in questo libro, di cui purtroppo non ricordo più il titolo, si parlava di un locale notturno dove si suonava questo tipo di musica e lo scrittore ne descriveva il suono in un modo talmente convincente e struggente che io mi innamorai del blues senza averlo mai ascoltato…potere delle parole. L’anno scorso sono stata a Chicago in un localaccio dove suonavano il blues…e in certo senso sono entrata nel mio libro…

  2. Mìgola ha detto:

    Le note blu di Brunella Gasperini!!!!
    E vaiiii.
    Pensa che ti ripensa, tra una passata di aspirapolvere e una passeggiata con Pelosone ci sono riuscita!
    Libro da leggere in età adolescenziale con scorta di fazzoletti ma assolutamente godibile in età adulta!

    Ps
    Incomincio ad avere una reazione allergica alle tue domande di sicurezza …oggi contavo con le dita come una bimba di prima elementare. Ma mi sto affezionando e insisto! 😉

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