33. Dizionario del Salone
Dopo il post “a caldo” di ieri ho pensato che potesse essere carino fare un piccolo vademecum (o, meglio, un dizionario) del Salone del Libro. Non vuole in alcun modo essere esaustivo, ma dare qualche spunto a chi ci andrà o sogna di andarci.
Arrivare
Se potete evitare la macchina fatelo. I parcheggi intorno al lingotto ci sono, ma la spesa di un giorno di parcheggio supera quella di un biglietto di ingresso: o fate una carovana o attrezzatevi diversamente. Ormai tutti i treni alta velocità arrivano a Torino (45 minuti da Milano, 2 ore da Bologna) e da Porta Susa e Porta Nuova siete al Lingotto in massimo 15/20 minuti.
Biglietti
Comprateli in anticipo. Il giovedì non c’è coda, di solito, ma nel week-end potreste impiegare parecchio per entrare. Coi print@home arrivate ed entrate, superando al massimo una breve coda per gli accrediti. Ne vale la pena.
Caldo
Nel salone fa caldo, in certi stand, causa riflettori, si muore. Tenetene conto.
Divisione
Il salone è tipicamente diviso in quattro padiglioni, dei quali uno è riservato ai ragazzi, con nessuno stand per editori.
Nell’ambito dei tre padiglioni principali, collegati direttamente uno all’altro, gli editori sono ben distribuiti, con una maggiore concentrazione in quello centrale e in quello alla sua “destra” (guardandoli dall’ingresso), dove si trova anche l’enorme stand della Rai. Adelphi, Feltrinelli, Mondadori, ecc… sono tutti in questi due. Difficilmente gli editori più grandi si spostano da un anno all’altro.
Editori
Ce ne sono per tutti i gusti, dai colossi a quelli che probabilmente stampano sotto casa, dagli argomenti più seri a quelli da evitare come la peste. Girate, scoprite, guardate le esposizioni, curiosate. Il bello del salone è proprio questo: scoprire ciò che non conoscete e che spesso in libreria non ha abbastanza spazio.
Fuffa
Ce n’è tanta. Davanti a molti stand il commento di Miss Sauron era “quanti alberi sprecati” e non potevo darle torto. Complottisti, neomedicine che camminano sulla soglia del danno più che dell’inutilità. Occhio, non fatevi abbindolare, eh?
Giorni
Come detto, noi siamo andati di giovedì (così come avevo già fatto l’anno scorso). È sicuramente il giorno più vivibile, in cui in cinque/sei ore giri tutto, guardi gli stand che ti interessano, compri (troppo) e non prendi gomitate. Sabato e Domenica sono, ovviamente, la calca per definizione, ma hanno il vantaggio dei vari incontri e, ovviamente, sono gli unici papabili per chi ha un lavoro dipendente. Se potete scegliere, però, e gli incontri vi interessano poco, puntate assolutamente al giovedì.
Habitué
Non c’è bisogno di esserlo per godere del salone, così come esserlo non inficia il divertimento. Dovete avere solo voglia di camminare, scoprire, curiosare. Non dico comprare, che sono certo che quella non manchi.
Incontri
Classicamente durante la settimana ce ne sono pochi, i principali si concentrano nel week-end, con picchi la domenica. Inutile dire che i più “importanti” di solito sono affollatissimi, per cui conviene muoversi con parecchio anticipo.
Libri
Va beh, questa è banale. Però sottolineiamolo. E’ il salone del libro e il libro è centrale. Pochi stand (per fortuna) dedicati ad altro, qualcuno dedicato al libro antico o a quello celebrativo, troppi dedicati a libri contenenti cazzate pure. Ma anche questo è il bello: la varietà e la quantità.
Mangiare
Al Salone ormai ci sono due scelte (non citando il ristorante al piano superiore, che non ho mai avuto il piacere di frequentare): Autogrill (con sottobancarelle che vendono gelati o hot dog) o focacceria (due punti vendita agli angoli più lontani dei padiglioni esterni). Noi abbiamo divorato due focacce alle olive deliziose e non troppo care. Se avete esigenze particolari, meglio portare qualcosa da casa. A fine giornata, invece, potreste valutare di fare un salto da Eataly, poco distante.
Nerd
Anche per questo sottogenere c’è di che divertirsi: Multiplayer porta sempre molte cose legate al mondo di Star Wars e editori come Magic Press e Bao propongono ultime novità al proprio stand. C’erano anche un paio di stand che vendevano gadget e modellini, ma tendo a considerarli fuori posto in una fiera del libro.
Omaggi
Qualcuno li fa. Spesso le borse che vi vengono proposte sono deliziosi shopper di tela (e qui bacchettiamo Minimum Fax, che i suoi shopper – fichissimi, c’è da dirlo – li vende a 7 euro). Io mi sono portato a casa uno splendido “Leggere può causare indipendenza”. Miss Sauron, per aver comprato più di due libri, ha avuto in omaggio da Fazi uno shopper dedicato a Stoner più un altro che ora non ricordo (sorry). Anche i segnalibri non mancano, ovviamente.
Paese ospite
Ogni anno c’è un paese ospite. Quest’anno è la Germania, anche se non ho visto molti stand dedicati, a differenza che in passato. Il manifesto dedicato, invece, è veramente ma veramente brutto.
Qualità
Ce n’è parecchia, ma va cercata. A parte gli editori maggiori che, bene o male, conoscono tutti e di cui quindi avrete già un’opinione, vi consiglio di sbirciare i medi e i piccoli. Chicche come Fazi, Minimum Fax, Del Vecchio, E/O, Codice possono farvi scoprire testi e autori che potresti iniziare ad amare. E spesso fanno sconti, meglio di così.
Ragazzi
Abbiamo trovato varie scolaresche, non solo adolescenti, ma anche bambini. In una giornata come il giovedì, anche se numerosi, non disturbano e, anzi, è un piacere vederli curiosare, confrontarsi, scoprire. Bello.
Sconti
Dagli editori più grandi potete scordarveli (e la domanda legittima è “perché dovrei comprare da loro, quindi?” la cui risposta è “non dovreste. Ordinate su Amazon, a quel punto). I piccoli ci provano, i medi spessi ci riescono. Fazi proponeva il 50% di sconto sui libri di tre autrici (che, suppongo, cambieranno di giorno in giorno), Fanucci mi ha fatto uno sconto del 10%, Codice proponeva il 30% su tutto e Edt (che pubblica le Lonely Planet oltre a libri legati ai viaggi) il 20%. Qualcun altro ancora andava col 3×2. Insomma, qualcuno lo fa ed è giusto premiarlo.
Talento
Quello di alcuni allestitori. Di nuovo parliamo di editori medi o piccoli, dove un semplice banchetto o poco più può diventare l’angolo di una casa con tanto di credenza e tovaglia fatta di pagine stampate. I pochi soldi si compensano con la fantasia e il risultato può essere più che notevole.
Usato
Ebbene sì, c’è anche quello, sotto forma dello stand del Libraccio. Potrete trovare libri anche al 50%, così come nelle classiche librerie del circuito.
Vesciche
Quelle che rischiano di venirvi se non vi mettete scarpe comode. C’è tanto da camminare, ancora di più da stare in piedi, pochissime possibilità di sedersi. Tenetene conto.
Zaino
Impossibile farne a meno, sia all’andata per la scorta d’acqua e cibo, che al ritorno per portare i libri. Valutate il trolley. Fidatevi.