32. Salone del libro A/R

Fermi in una sala d'attesa di Porta Susa, il treno in ritardo di 20 minuti, la stanchezza che si fa sentire nei piedi e nella schiena.

Ma negli occhi e nella mente si affollano momenti di piacere.

Il giro stand per stand del Salone del Libro.

Il dire “non compreremo nulla” che a fine giornata diventa “l'anno prossimo ci portiamo il trolley”.

Il fermarsi a chiacchierare con piccoli editori.

Il farsi regalare due borse dai ragazzi della Fazi, che si sprecano nel consigliare i libri che preferiscono.

Il mangiare una focaccia alle olive deliziosa.

Il farsi prendere dalla sindrome di Stendhal davanti ai padiglioni di Adelphi, Bur, Sellerio.

Il morire di caldo per le luci troppo forti.

Il non dare un centesimo (o quasi) agli editori che non fanno sconti fiera.

Il volere tenere d'occhio Codice Edizioni e lasciare il cuore per un loro Mammuth con tutti i libri di Stephen Jay Gould.

Il fare una foto con R2D2 perché dovunque andiamo troviamo una nostra passione.

Il decidere di andare da Eataly per mangiare e recuperare un po' di forze.

In un parola il godercela.

Ecco.

Il godercela.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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