25. Presenti esclusi.

Tutti esprimono opinioni.

Tutti.

Sui social, poi, l'opinione è diventata un obbligo.

Alcuni le esprimono con ragion veduta, buon senso, pronti al confronto, altri meno. Troppi altri molto meno.

E in quelli che lo fanno molto meno una menzione speciale va a chi generalizza e, solitamente, lo fa denigrando.

Avete presente perle come “i gay sono promisqui”, “i neri puzzano”, “i rom rubano”, “i vegetariani hanno problemi e rompono le palle”, “quelli che divorziano potevano pensarci meglio”, “i napoletani rubano”, “le partita iva non pagano le tasse”, “la gente grassa è pigra e non si cura” e potrei andare avanti a oltranza.

Poi capita, perché capita sempre, che una di queste perle venga pronunciata davanti a un appartenente più o meno evidente di una di queste categorie o a qualcuno legato in qualche modo a un appartenente.

La risposta di solito è “oh, ovviamente presenti esclusi” oppure “non è personale, eh? E' solo un'opinione” o, ancora, si cerca di trovare un elemento che dimostri che la persona in questione, per qualche motivo, non appartiene alle categorie suddette o è da considerarsi esonerata. Tipo come se avesse la giustificazione. “Sei gay, ma tu non sei come gli altri, dai”. “Sei sovrappeso, ma hai avuto i tuoi problemi”. “Sei meridionale, ma sei l'eccezione”. “Sei rom, ma tu lavori”.

Bene, chiariamo una cosa.

E' personale.

E' sempre personale.

Perché mentre stai parlando di certi argomenti, stai parlando di qualcosa che tocca la vita di qualcuno e pertanto è personale.

Non è personale per te perché a te non cambia un cazzo, ma è personale per coloro che giudichi facendo di tutt'erba un fascio.

E' personale e tu hai due opzioni:

  1. non pensi davvero che tutte le persone di quella categoria si comportino o siano in un certo modo e allora hai peccato gravemente di generalizzazione
  2. lo pensi e non hai le palle per dirlo alla persona che ti ha fatto presente che la stai toccando sul vivo

Nel primo caso sei stupido per aver detto qualcosa che non pensi, nel secondo stupido perché lo pensi e codardo perché non sei in grado di dirlo in faccia e affrontare qualcuno che hai insultato.

In entrambi i casi, comunque, stai ponendo le basi (e in alcuni casi pure un po' di più) per una forma di discriminazione.

La generalizzazione, la categorizzazione, il voler riunire le persone in gruppi e giudicarle in quanto tali è la base su cui si formano intolleranze, razzismi, segregazioni.

 

Magari, la prossima volta, pensaci.

Anzi, pensiamoci.

Perché è inutile negarci che tutti prima o poi abbiamo generalizzato.

E tutti ci siamo incazzati perché qualcuno ha generalizzato su di noi.

 

Ricordiamoci quell'incazzatura.

Ricordiamoci quanto possa far male.

E la prossima volta cerchiamo di non generalizzare.

 

Perché può non essere personale per noi, ma per qualcuno lo è.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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