After Lucca (sì, ok, sempre in ritardo…)

Sempre in ritardo, è il caso dica qualcosa di Lucca.

Chi mi segue sa che ormai da sei anni Lucca Comics è per me un appuntamento imperdibile. Complice l'aver trovato una splendida locanda gestita da amici poco fuori dalla città, il week-end dei morti è ormai sinonimo di toscana, mura, fumetti, nerd e cosplayer.

Quest'anno, poi, abbiamo deciso di fermarci per quasi tutta la durata della manifestazione invece di accontentarci di un giorno o poco più.

Mai scelta fu azzeccata: arrivando giovedì abbiamo avuto di girare praticamente tutti i padiglioni, goderci l'aumento, giorno per giorno, del numero di cosplay, assistere a conferenze, sbavare per gadget e fumetti, vedere vecchi amici e conoscerne di nuovi. In sostanza, di godercela in un periodo in cui se ne sentiva più che mai il bisogno, in cui prendere del tempo per noi stessi era un priorità piuttosto che un'opzione.

E quindi è finita, ma le immagini reali e mentali che ci ha regalato verranno sempre con noi.

Cos'è stata quindi questa Lucca per Aries e Miss Sauron?

E' stata alzarmi alle 6.30, partire per Bologna, caricare Miss Sauron e ripartire verso la toscana, così da essere in città per la prima conferenza del pomeriggio.

E' stata recuperare i biglietti per una degna chisura delle nostre giornate.

E' stata cercare di incontrarci con un'amica al suo stand.

E' stata comprare pochi fumetti ma di qualità.

E' stata girovagare per le strade sorridendo come due scemi.

E' stata l'enorme delusione per il padiglione di Star Wars.

E' stata una zuppa mangiata su uno sgabello.

E' stata una ragazzina zombie da oscar.

E' stata la mostra dei modellini robotici, il cockpit di Gundam, i diorami Lego.

E' stato Pennywise che si spaventa quando Miss Sauron gli chiede una foto.

Sono stati i cosplay di Green Goblin, degli eterni, di Vincent Van Gogh insieme a Amy Pond a rievocare il più bell'episodio di Doctor Who

E' stata la conferenza di Zerocalcare e la coda davanti a quella per Leo Ortolani, mentre noi volevamo solo sederci per la conferenza successiva.

E' stata comprarci una treccia lucchese col finto scrupolo che potesse essere troppa e finirla nel giro di cinque minuti netti.

Sono stati i cosplay di Jack e Rose con tanto di prua del Titanic portatile.

E' stata una cena dell'ultimo minuto con un amico e la serata trascorsa tra gente divertente.

E' stata la calca disumana del sabato e il mangiare alle tre del pomeriggio in un posto evitato da tutti un po' perché vegano, un po' perché peggio che disorganizzato.

E' stata uscire dalle conferenze dicendo “voglio tutto” “anch'io”.

E' stata riuscire a rivedere persone che non incontravo da decenni.

E' stata un favore a un'amica.

E' stata passare l'ultima serata a teatro a sentire doppiatori celebri leggere passi di romanzi fantasy accompagnati da un quartetto d'archi. E vi assicuro che ascoltare Gollum e Bilbo dal vivo ci ha fatto venire brividi di gioia.

E' stata salire in macchina la domenica mattina e dirci “l'anno prossimo arriviamo il giovedì mattina, vero?”

Ma soprattutto è stata vivere appieno le nostre passioni, farcene avvolgere, trasportare, coccolare.

E' stata vivere, ecco.

 

 

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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5 risposte

  1. Stefy ha detto:

    Il vegano! Ci abbiamo mangiato 😀 Dimmi che non avete preso i ceci al curry!

  2. Anna Chiara ha detto:

    Green Goblin femminile sono io!! 😀 grazie mille della foto

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