Il senso italiano per l’imprenditorialità
Da gennaio sono un fedele cliente di Italo. La tratta Milano-Bologna è ben coperta dai treni alta velocità, i prezzi sono buoni, il servizio è eccellente: avere la possibilità di non dare un centesimo a quell’indecenza che è Trenitalia è stato un gradito plus.
Italo, come si dovrebbe sapere, è un’azienda privata che paga fior di pedaggi al suo concorrente per poter sfruttare le linee alta velocità: ci si aspettava una regolamentazione di tale situazione che però non è mai arrivata.
Risultato: nonostante la qualità, nonostante il buon fatturato, i costi eccessivi hanno fatto sì che dal prossimo 13 dicembre la dorsale adriatica (da Bologna ad Ancona, per capirci) venga – si spera momentaneamente – sospesa.
In un paese normale una notizia del genere provocherebbe preoccupazione nei confronti di un’ottima azienda che sta cercando di fare della qualità e del servizio al cliente la propria bandiera.
Il problema è che siamo in Italia, lo stesso paese in cui bisogna lamentarsi di quel che fanno gli altri, possibilmente mentre si è seduti in poltrona, il paese in cui non c’è abbastanza lavoro ma se qualcuno lo crea allora c’è qualcosa sotto, il paese in cui non ci sono aziende che funzionano ma se qualcosa funziona allora bisogna lamentarsi che non ci dà la pappa pronta.
Siamo nel paese di chi si lamenta non facendo.
E così, andando a sbirciare sulla pagina di Italo, mi sono imbattuto nei commenti di alcuni utenti: lo ammetto, per fortuna non tutti sono assurdi, ma ci sono degli esempi di italica mentalità che fanno rabbrividire.
Quando le cose funzionano bene..bisogna sopprimerle..la dorsale adriatica bisogna lasciarla attiva..anche perché non mi risulta che non ci fossero passeggeri..
A cui si aggiunge questa, dopo la risposta di Italo in cui si spiegano i problemi di costi.
Solita risposta che mi fa doppiamente incazzare! La verità è che non vi frega niente della linea Adriatica. Io ho viaggiato con Italo in 1 a classe per quasi un anno tutte le settimane ed era sempre pienissimo, a volte tanto da far fatica a trovare posto! Ma la linea per Roma …vuoi mettere?
Un passeggero ha visto per ben quasi un anno il treno pieno, quindi bisogna lasciarla attiva. D’altronde, si sa, chi chiude una tratta lo fa per cattiveria verso i passeggeri, non perché sta sopportando costi troppo alti che rendono quella tratta comunque non conveniente.
Farsi la domanda di quanto possa costare all’operatore quella tratta se neanche col treno pieno risulta conveniente quello no, è troppo difficile. Meglio fare dietrologia. Vuoi mettere?
Imprenditori cattivi.
– Non consideratela GENOVA, mi raccomando….
– (da un altro cliente, più raziocinante) Ci sono linee AV che passano per Genova?
– (il primo genio) non è che si rompono i treni av se vanno su linee non av…
Ok, quindi secondo questo tizio un’azienda nata per le linee alta velocità dovrebbe passare su una stazione non servita perché… giusto, perché? Perché gli sta sulle palle Trenitalia? Per beneficenza? Per quale motivo?
Se non sopporti Trenitalia (giustamente) lamentati con Trenitalia, non con un concorrente che non ha in nessun momento ventilato di andare su linee non AV.
Italo l hanno tolto per utilizzare i treni sulla tratta di Roma, evidentemente più remunerativa…e noi? Poveri fessi…come sempre…
(Ho fatto copia/incolla, gli errori li ho lasciati).
Poveri fessi.
Già.
Poveri fessi che vogliono la pappa pronta e continuano a lamentarsi.
Cerchiamo di chiarirlo: NTV (la società di Italo) è un’azienda privata il cui scopo è fare utile. Non è una onlus, non è un’azienda pubblica, non è tenuta a fare nulla.
Se lo ritenesse più remunerativo avrebbe il diritto di fare un unico treno al giorno Milano-Roma da far pagare 2.000 a biglietto con caviale a bordo e sventolatrici (o sventolatori, a seconda dei vostri gusti) accanto ad ogni poltroncina.
Questa è l’imprenditoria.
NTV ha deciso di cercare di affermarsi con servizi di buona qualità a prezzi buoni se non ottimi. E’ una scelta. E’ un loro diritto.
Ed è una scelta sofferta dover abbandonare una tratta per motivi di costi, fidatevi.
Ma di nuovo, invece di scandalizzarci della concorrenza sleale meglio accusarli di essere (OMMIODDIO) interessati al denaro e furbi.
Dal divano di casa nostra, comodini comodini.
Salve quando mi viene un biglietto andato e ritorno il giorno sabato 25 Ottobre partenza da napoli arrivo a mestre e il giorno lunedì 27 ottobre .partenza da mestre a napoli grazie
Questo è uno dei tanti.
C’è un sito ufficiale.
Su quel sito si scelgono i biglietti, le tratte e si vedono i prezzi in tempo reale.
Semplice, normale, classico.
Anche Trenitalia fa così, per dire.
Eppure c’è ancora chi va sulla pagina facebook e chiede il costo di un biglietto.
Perché? E’ tanto difficile andare sull’altro sito? Siete comunque su internet, no? E se non volete usare internet c’è un call center.
Ma, di nuovo, si vuole la pappa pronta.
Ecco, in Italia funziona così.
Ci si lamenta che non c’è lavoro e si critica chi crea lavoro.
Si lamenta che le cose non funzionano e quando qualcosa funziona, ci si lamenta perché costa troppo. O perché non fanno un biglietto apposta per me. O perché all’ultimo giorno non riesco a sfruttare un’offerta limitata che durava da due mesi.
Si odiano (spesso giustamente) le imprese pubbliche e si trattano le aziende private come se fossero pubbliche.
Il tutto sempre comodamente dal divano di casa nostra.
Ti dirò che io vorrei sapere quanti, tra questi simpatici commentatori, siano al corrente che la NTV è, appunto, un’azienda privata.
Perché in Italia si tende anche a esternare le proprie osservazioni senza conoscere il terreno su cui si sta camminando. Che abitudine meravigliosa!
Non so cosa sia più grave, se il fatto che alcuni non lo sappiano o quelli che molti altri se ne freghino…