1Q84 (vol. 1)

Cosa fareste se vi accorgeste che il mondo intorno a voi è sottilmente cambiato?
Magari all’inizio pensereste a una vostra distrazione: siamo sempre così presi da ciò che viviamo che non è difficile perdersi qualcosa di ciò che ci circonda, no?
Certo, può essere strano non ricordarsi un evento che tutti gli altri conoscono bene, ma il primo pensiero è che sia la vostra mente a fare qualche strano scherzo.
Poi alzate lo sguardo e scoprite che in cielo ci sono due lune: una è la solita, l’altra è più piccola, muschiata, come una sorta di sorella minore che nessuno vuole.
Possibile le vediate solo voi? Che nessun altro se ne accorga? State impazzendo? Oppure sta succedendo qualcosa di più strano e dal 1984 siete passati nell’anno 1Q84?
Ecco, questo basterebbe come teaser di quello che molti definiscono come il capolavoro di Murakami.
Se volessi potrei iniziare a raccontarvi di uno scrittore dallo stile perfetto ma senza l’idea giusta o di una splendida ragazza diciassettenne e dei “suoi” Little People.
Oppure potrei parlare di un’assassina che punisce gli uomini colpevoli di violenza e che aspetta di incontrare il suo grande amore.
Ma non basterebbe.
Dovrei spiegarvi che legame c’è tra queste persone.
Dovrei parlarvi della crisalide d’aria.
Dovrei spiegarvi cos’è la terra dei gatti.
Dovrei.
E comunque non basterebbe, perché un romanzo di Murakami non è mai il solo raccontare una vicenda: è prendervi per mano, portarvi in quel mondo diverso, farvi conoscere Tengo, Aomame e Fukaeri, ascoltarne i cuori, avvolgervi nelle loro sensazioni.
E’ farli vivere senza forzare ciò che avviene, perché tanto quel che deve avvenire arriva quando meno ve lo aspettate.
E poi succede, ma ancora non basta, ancora dovrete scoprire, ancora dovrete immergervi.
Lui, Murakami, vi conduce come una guida turistica: non è un treno diretto, è un viaggio panoramico, non è un aliscafo, ma una barca a remi che vi fa gustare il panorama.
Poi, all’improvviso, arriva la tempesta.
E voi siete sulla barca a remi.
E vi chiedete chi sia quel pazzo che vi ci ha portati.
Eppure, alla fine, quel pazzo lo ringraziate, perché la tempesta, sulla barca a remi, vi ha fatto sentire vivi.
E magari, nel dubbio, alzate lo sguardo per controllare quante lune ci sono.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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6 risposte

  1. alessandro ha detto:

    Un fantasy? Pronto da leggere dopo Guida galattica per gli autostoppisti.

  2. Sage ha detto:

    Campeggia nella mia libreria ormai da qualche mese (e mi viene in mente che devo recuperare il libro 3, uscito di recente), ma Murakami è uno di quegli autori che devo affrontare col mood giusto. In generale la letteratura giapponese è spesso caratterizzata da un’atmosfera così onirica che, per me, deve essere affrontata con parsimonia e attenzione. Anche il fatto che vi sia un secondo libro mi frena un poco. Riesci a farmi un paragone con altre sue opere?

    • Aries ha detto:

      Per quanto riguarda il mood mi trovi perfettamente in linea: Murakami va letto al momento giusto o ti distrugge.
      Il romanzo, in realtà, è composto da tre libri: Einaudi, sa il cavolo perché, ha deciso di pubblicare i primi due insieme e il terzo a distanza di un bel po’.
      Il primo paragone che mi viene in mente è con “La fine del mondo e il paese delle meraviglie” o con “la ragazza dello sputnik”. Di certo è più onirico di Norwegian Wood.

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