Le lettere
Come dicevo un po’ di tempo fa, sto pian piano tentando di scoprire il repertorio di Leonard Cohen.
Qualche settimana fa, mentre facevo girare in sottofondo un po’ di sue canzoni, una mi ha rapito da ciò che stavo facendo, trascinandomi di forza nei vortici della sua melodia e delle sue parole.
Si tratta di “The letters”, comparsa nell’album “Dear Heather” del 2004 e cantata in coppia con Sharon Robinson.
Ascoltatela.
Ascoltatela al buio in penombra.
Ascoltatela abbracciati a qualcuno che amate, se potete.
Sentirete dolcezza. Sentirete amarezza. La dolcezza di un legame forte nonostante la distanza. L’amarezza di essere arrivati tardi.
Ed ancora la speranza di un qualcosa che ancora verrà, di parole che verranno tramandate, di emozioni che non moriranno, ma semplicemente si trasferiranno.
Chi parla, nella canzone?
Ho una mia idea, ma stavolta non voglio dirla: questo è uno di quei pezzi che devono arrivare personalmente a chi li ascolta e raccogliere dal suo animo quegli ingredienti necessari a completare il quadro.
Sono abbastanza certo di una cosa, però.
Ascoltatela. Leggetene il testo. Difficilmente potrete trattenere anche un solo brivido.
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Non ti è mai piaciuto ricevere
Le lettere che ti ho mandato.
Ma ora hai compreso l’essenza
Di ciò che le mie lettere volevano dire.
Le stai leggendo di nuovo.
Quelle che non hai bruciato.
Le premi alle labbra,
Le mie pagine di preoccupazione.
Dissi che c’era stata un’alluvione.
Dissi che non era rimasto nulla.
Ho sperato che saresti venuta.
Ti ho dato il mio indirizzo
La tua storia era così lunga,
La trama così intensa,
Ti ci sono voluti anni per attraversare
Le linee di autodifesa.
Le forme ferite appaiono:
La sconfitta, la distesa gremita
E semplice gentilezza qui,
La solitudine della forza.
Dissi che c’era stata un’alluvione.
Dissi che non era rimasto nulla.
Ho sperato che saresti venuta.
Ti ho dato il mio indirizzo
Entri nella mia stanza
Stai in piedi alla mia scrivania
Inizi la tua lettera
A chi verrà dopo
Inizi la tua lettera
A chi verrà dopo
mamma mia, quanti brividi.. ti porta in un’altra realtà. lo ammetto di cohen conoscevo solo suzanne..
Io non andavo molto oltre (giusto un paio in più), ma devo dire che mi sta intrigando parecchio…
Felice ti sia piaciuta 🙂
E’ bellissima. Le parole mi hanno portato da Anna Lisa con tutto il suo significato, questo è quello che mi è arrivato da lontano. La vita e la morte, la morte e la vita.
Un abbraccio
4 p
Non dubitavo che avresti trovato anche questo significato e ne sono felice…
Ti abbraccio forte.
quando ho scoperto leonard cohen, nel 1997, è stata una rivelazione, ho continuato per settimane ad aggredire i miei amici che lo conoscevano già chiedendo: perché? Perché non me ne avete parlato prima?
ne ho tantissime di canzoni che segnano la mia memoria, tutte meravigliose. grazie per questa.
Grazie a te per aver condiviso 🙂