Se te la cerchi, però…
C’è un cliente che sta tirando un po’ troppo la corda.
Il problema di base è che con la “proprietà ” c’è stato un rapporto di conoscenza personale (amicizia forse è un po’ troppo) prima che lavorativo e questo fa sì che certe persone non conoscano il limite tra richiesta lecita e richiesta assurda, tra comportamento corretto e richiesta formale di essere mandati a fare in culo.
Periodicamente con questa persona in particolare ci sono alti e bassi e questo è evidentemente un basso: sia chiaro, io non voglio certo sindacare sul fatto che qualcuno possa essere stressato per motivi familiari e/o lavorativi, ma dato che io stesso non sono certo nel periodo più rilassato possibile, FORSE la controparte dovrebbe porsi la questione prima di rischiare di fare un passo troppo lungo.
Ora, due settimane fa ho evidenziato (in modo sempre meno diplomatico, ma quando una è dura c’è poco da fare) che contattarmi via skype con un elenco di cose da fare quando tutti gli altri clienti mi aprono ticket di assistenza non è sicuramente un modo ideale di agire: dopo la decima volta (ed un quasi non velato sfanculamento) la persona si è messa ad aprire ticket di assistenza… certo, li apre con lo stesso “tono” di un’arpia in giorno storto e magari potrebbe evitare di aprirne uno anche solo per aggiornarne un altro, ma è almeno un passo avanti.
Settimana scorsa, poi, mi sono state fatte delle richieste che richiedono che io lavori in remoto su due loro pc (di cui uno è proprio quello della persona in questione): chiedo quando possono liberarmi i pc in questione ed, ovviamente, mi viene detto che non possono liberarmeli perché sono troppo presi; mentre penso che evidentemente allora determinate richieste non sono urgenti (e che NON LO SARANNO neanche dopo, perché non puoi posticiparmi un intervento e poi lamentarti se dopo non corro al tuo schioccare di dita) concordo di fare il lavoro domattina, con conferma (sempre da parte loro) oggi pomeriggio.
Bene.
Alle 17 non avevo ancora ricevuto conferma, alla faccia della correttezza e dell’urgenza.
Mando una mail per chiedere (sempre gentilmente) se l’intervento è confermato.
Risposta (mezz’ora dopo): Â “Domani il mio pc sarà in ufficio, quando sarai pronto chiama in ufficio per fartelo accendere. Io rientro in ufficio attorno alle 9.45/10.00. Spero che il tempo ti sia sufficiente.”
Quindi stiamo dicendo che tu mi dai (al massimo, se non avessi i cazzi miei da fare) 45 minuti per un intervento che potrebbe tranquillamente richiedermi almeno mezza mattinata? E questo DOPO che hai rimandato?
Risposta mia (versione diplomatica): “Io finisco la fisioterapia alle 9.30, quindi qualche dubbio ce l”ho, nel caso dovrai aspettare un po”.”
Aggiunta non diplomatica (che verrà poi tradotta in equivalente in fattura, si capisce): “..-e nell’attesa che sicuramente ti costringerò a fare prova a procurarti un vibratore in bachelite taglia XXXXL che ti assicuro che ne hai un GRAN bisogno”
E non mi si dica che non ho stile, tsé 😈
Uhhhh!! Stiloso assai 😛
Nevvero? 🙂
Ciao Aries, e’ un bel po’ che manco … ho appena scoperto che hai traslocato ! Mi fa’ molto piacere che questo tuo progetto si evolva sempre con stile … Ti seguiro’ sempre con molto piacere … nella consapevolezza che i clienti non cambiano mai …
Che bello rileggerti! Ciao, bentornata e grazie dei complimenti sempre graditi 🙂
Che raffinatezza! XD
Eh lo so, quando uno ha stile ha stile 😛
XXXXL vibratore in bachelite, mi hai fatto fare una bella risata.
Alcune persone non hanno proprio idea di cosa sia il tempo, orologicamente parlando, ahahahah, magari loro ci metterebbero il triplo, ma dal momento che va in saccoccia a loro, premuraaaaaaaaaaaaaaaaaaa, velocizzazioneeeeeeeeeeeee, ma andate a quel paese!!
Ciao
4 p
Ammetto che il vibratore in bachelite è liberamente ispirato al grande Dario Cassini 😉
Non posso che sottolineare l'”andata a quel paese” 🙂
Adoroooooooooooooo!!!!!!!!!!! (la tua risposta, non il vibratore!)
:*