Azione e reazione
Penso sia piuttosto chiaro che sono una persona a cui piace parlare, confrontarmi, ridere, raccontare ed ascoltare, no?
Anche sul lavoro non sono certo un musone, anzi, sono convinto che la battuta, l”uscita che alleggerisce magari un po” di stanchezza siano piccole perle da tenere strette.
Però, come al solito, c’è veramente un limite a tutto.
Recentemente, dal mio cliente più importante, è arrivato un consulente che si sta occupando di qualche test su un settore che, al momento, non mi riguarda: il fatto però che abbiamo lo stesso referente fa sì che si passi diverso tempo nello stesso ufficio, per non parlare dei pasti; fin qui non ci sarebbe nessun problema, anzi, di solito è piacevole avere facce diverse con cui interagire periodicamente.
Di solito, ma non sempre.
Perché quando ci si trova davanti uno che deve SEMPRE raccontare l”aneddoto che riguarda, tipicamente, lui o uno dei figli…
Quando questi aneddoti servono sempre a mostrare quante cose sanno fare in famiglia…
Quando tali aneddoti non c’entrano mai, categoricamente, una fava con quanto si stava dicendo in conversazione…
Quando è evidente che il tizio faccia finta di ascoltarti solo per piazzare un nuovo aneddoto appena possibile…
Quando i fatti che il suddetto tizio racconta sono opinabili quanto una nevicata rossa in luglio…
Ecco, quando tutto ciò avviene, io tendo vagamente ad infastidirmi, con tre conseguenze possibili in crescendo: risposte a monosillabi unite a sguardi di compatimento, sarcasmo a ruota libera, insulti diretti.
Ora, considerando che la prima fase è già quasi superata senza che il tizio abbia capito una mezza fava, mi auguro fortemente che la fine di questo periodo lavorativo giunga prima della fase tre, altrimenti sospetto che dovrò fare qualche salto mortale con doppio avvitamento per tenermi il cliente… d”altronde, si sa, le buone azioni non restano mai impunite…
ma, tipo, portarti il pranzo da casa, così mangi meglio e in pausa ti leggi un bel libro e ignori lo sfigone?
lo so che è un po' asociale, ma aiuta 😉
Non sarebbe male come idea, ma devo mantenere un po' di "relazioni sociali" col referente :/
mi sembra di intuire che sia molto simile ad un collega che avevo nell'altra sede….
io ho utilizzato il metodo del contrattacco. Interloquivo con lui introdicendo ogni minimo particolare di cane e gatto… e quando scrivo ogni minimo particolare intendo proprio OGNI-MINIMO-PARTICOLARE!!!! Dopo un paio di settimane l'ha piantata! Chissà perchè…
Geniale 🙂
per me è stato solo "culo"!!!!!
…purtroppo, hai ragione. ^^
Ma di solito la fase 2 è moto soddisfacente. ^^
@Megarah: senza dubbio 😉
@Vampi: non sminuirti 😛
E' a seconda volta che trovi una mia idea geniale… las seconda in pochi giorni… capiscimi, non ci sono abituata…. ho sempre sostenuto la mia causa del genio incompreso….. essere compresa mi destabilizza…
Abituatici 😛