Baciami come uno sconosciuto
Leggere l”autobiografia di un personaggio più o meno famoso è sempre un rischio, sia che il personaggio piaccia, sia che invece stia sulle scatole: rischio perché l”immagine che potrebbe venirne fuori potrebbe da un lato essere eccessivamente “abbellita”, rendendo il personaggio sicuramente poco reale se non per i fan duri e puri, e dall”altro potrebbe mostrare invece lati poco piacevoli che rischiano di “deludere” o confermare a seconda dei propri pensieri originali.
La biografia di Gene Wilder è senza dubbio spiazzante: non si tratta di un libro autocelebrativo anche se, indubbiamente, Wilder non nasconde minimamente i propri orgogli personali e, d”altronde, non ne avrebbe neanche motivo; in realtà l”autore racconta soprattutto le proprie debolezze, i propri errori, i propri sogni realizzati e quelli infranti.
Racconta del suo essere imbranato, così come delle sue passioni, di amicizie ed amori, di traumi e rinascite.
Si racconta, nel bene e nel male: nascondendo molto? Non ne dubito. Raccontando comunque tanto? Senza ombra di dubbio. Dandoci un quadro fedele? Non saprei dirlo e non è mio compito farlo.
Sicuramente l”impressione che avevo anche in precedenza, conoscendo quel po” di vita privata diventata pubblica, era che si trattasse di una “bella persona”, nel senso più ampio e vero del termine: se dovessi affidarmi all”istinto mi verrebbe da dire che quell”impressione sia da considerarsi confermata.
Una bella persona, probabilmente: certo, piena di nevrosi, difetti è sicuramente ben conscia di quanto ha realizzato.
Ma ho scritto “persona”, mica “santo”, no?
Da leggere
Non amo molto le biografie e poi, per me, lui è legato alla Signora in Rosso, è talmente buono come persona che manco nella finzione riesce a mettere la corna alla sua compagna. E quando la collega gli riga tutta la macchina e gli piega i tergicristalli? MI-TI-CO!
:))))))
E tu lo sai che quella collega era sua moglie nella realtà? 😉
grazie del consiglio!
My pleasure 🙂