Zia Mame
Acquistato sull”onda dei tanti commenti entusiastici ho tenuto in serbo “Zia Mame” per un momento in cui avessi avuto la necessità e la voglia di leggere qualcosa di abbastanza leggero e scanzonato.
Letto in quest”ottica il romanzo è assolutamente perfetto: capitoli facilmente divorabili ed autoconclusivi, vicende lievi e frizzanti, una protagonista assolutamente travolgente; l”unico aspetto che ho trovato stonato riguarda la sensazione di “eccesso” che mi è arrivata in certi momenti, l”impressione che l”autore volesse strafare con un personaggio che, in fin dei conti, doveva essere folle, alternativo ma realista: peccato veniale, intendiamoci, ma che ogni tanto mi incrinava un po” la lettura.
Stranamente, se la vicenda fosse stata reale, benché romanzata, la cosa mi avrebbe dato meno fastidio: magari sarei rimasto stupito di certe follie della zietta, ma mi sarei fermato lì; se il personaggio, però, è d”invenzione c’è la necessità (a meno di scrivere qualcosa di assolutamente fuori di testa come faceva il compianto Doug Adams) di rendere il personaggio più credibile della realtà , frase che può sembrare paradossale ma che spero renda l”idea.
Ripeto, però, che si tratta di un peccatuccio veniale in un romanzo che raggiunge bene il suo scopo: far divertire in modo spensierato.
In molti hanno scritto che Zia Mame è la zia che tutti vorrebbero avere e con cui tutti vorrebbero crescere: può essere, certo… però devo ammettere che fossi stato il nipote l”avrei probabilmente ammazzata prima di raggiungere la maggiore età o al massimo subito dopo.
La trama? E’ semplice: il piccolo Patrick (l”autore, anche se pseudonimo, narra in prima persona) si ritrova orfano a 11 anni senza più un parente in vita, fatta eccezione per sua Zia Mame, sorella del padre ed esempio perfetto della totale diversità che può esserci tra due consanguinei; dove il defunto era noioso ed attaccato esclusivamente a lavoro e denaro, sua sorella Mame è folle, creativa, assetata di cultura, vita e novità .
Il padre di Patrick, prima di morire, gli disse che affidarlo a sua zia “era un castigo che non avrebbe augurato neppure ad un cane ma che i derelitti non possono fare tanto gli schizzinosi e io altri parenti non ne avevo”, ma la realtà è che l”incontro con Zia Mame rappresenterà la fortuna di una vita per il ragazzo e, per molti versi, per la stessa zia: i due costruiranno un rapporto solido e speciale mitigandosi o stimolandosi a vicenda e, sostanzialmente, rendendosi migliori per il solo fatto di stare insieme.
Scacciapensieri.
Anche io ne avevo sentito parlare tanto, ma non mi ispirava gran che'. Dopo il tuo commento penso che lo leggero'. Ciao
io invece l'ho mollato dopo più della metà…sarà che la mia coda di lettura, come la chiami tu, è ormai imbarazzante e quello era anche un libro che dovevo restituire, ma dopo un po' ha perso di senso. lo riaprivo ogni sera, ma senza convinzione. alla fine, l'ho piantato
@Melamy: spero davvero tu non mi maledica per questo dopo 😉
@Wide: onestamente non mi stupisce. Io difficilmente pianto libri e penso di averlo letto nel momento più adatto, quando volevo solo un po' di cazzeggio. Però è vero che può essere da leggere a piccole dosi, proprio per evitare di stufarsene.
mah sono tentata ma ogni volta non lo compro…non ne sono convinta in pieno!
Allora non prenderlo… non è uno di quei libri da leggere assolutamente 😉