La targa

Che io abbia a che fare con gente quanto meno anomala è cosa ormai risaputa, ma ciò non toglie che certe situazioni riescano sempre a farmi chiedere per quale motivo io non sia ancora partito per quella famosa spiaggia canarica che mi sta aspettando.

Prendiamo oggi: riunione importante ed abbastanza impegnativa da un cliente; l”obiettivo è stilare un preventivo per uno sviluppo piuttosto impegnativo e (speriamo) remunerativo: fase delicata sia per la raccolta di informazioni che per il coordinamento delle “menti” che mi trovo di fronte.

Alla riunione non partecipa (per sua scelta) uno dei due amministratori, quello meno interessato alle specifiche tecniche; costui sa però benissimo che siamo in riunione e che gli argomenti sono delicati.

Entra una volta.

Mi chiede di andare da lui subito perché non trova dei dati che, ovviamente, sono sotto il suo naso.

Entra una seconda volta.

Mi chiede di spiegargli una cosa che poteva tranquillamente chiedermi prima o dopo la riunione.

Ma l”apice lo raggiunge la terza volta, quando apre, si rivolge ad una dei due partecipanti dicendole “senta, visto che sono sempre io a cambiare i rotoli, che dice di mettere sul mio ufficio la targa “ADDETTO ALLA CARTA IGIENICA”?”.

Ed esce.

Ci guardiamo con gli altri due e non so cosa ci dia la forza di non commentare e proseguire nella riunione.

Ora lascio i commenti a chi legge, io sono impegnato a ridere istericamente… ma vorrei far riflettere su una cosa: dato che il tizio in questione è lo stesso di cui parlavo qui, siamo sicuri sicuri che costui non faccia davvero uso di sostanze illecite?

O si tratta solo di puro e semplice rincoglionimento?