Oggi

La data “ufficiale” sarebbe domani, ma per quanto mi riguarda è oggi.

E’ oggi, perché il telefono squillo all”una di notte.

E’ oggi, perché te ne andasti alle tre, con me lì accanto.

E’ oggi, perché nei miei ricordi quella è una giornata unica, a partire dal mattino prima.

Ricordo la tua sete.

Ricordo come ti godesti l”acqua fredda che ti avevo portato dal bar.

“Bella fresca” dicesti.

“Bella fresca”.

Tra le ultime parole abbastanza chiare che ti ho sentito dire.

Ricordo di averti promesso un ghiacciolo per il giorno dopo, un ghiacciolo che non ho più potuto portarti.

E ricordo quando sono corso a 160 in autostrada per non fare tardi, perché sapevo che mancava poco.

Ricordo lo slegarti e tenerti stretto.

Parlarti.

Parlarti.

Farti sentire che c’ero ed ancora mi chiedo se lo sentissi.

Farfugliavi.

Tremavi.

E ti sapevo solo dire che il male era quasi finito, che presto ti saresti riposato.

Ed il resto sono solo immagini.

Immagini di me che lo dico ai tuoi più cari amici, arrivati per pochi minuti troppo tardi.

Immagini di infermieri dal cuore enorme e medici ben più freddi.

Immagini di una strada al ritorno ben più lenta e di un poliziotto stradale che si è preso una rispostaccia che, forse, non meritava.

Ed immagini dei mesi successivi, fino ad oggi.

Ed oggi, di nuovo come allora, fa freddo, nevica, ghiaccia.

Ed oggi ti vengo a trovare.

Per dirti che la rabbia che aveva sostituito il dolore ormai è andata.

Per dirti che è vero che mi hai deluso per tante cose.

Ma è anche vero che ti voglio e ti ho sempre voluto bene.

oggi ti vengo a trovare per dirti quanto mi manchi.

Ciao, Babbo.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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