Una storia semplice

E’ assolutamente incredibile come un libro così breve, così veloce da leggere, possa condensare al suo interno una vicenda tanto reale ed una rappresentazione così diretta del mondo che ci circonda.
E’ questa la prima affermazione che mi viene da fare ripensando a "Una storia semplice", di Leonardo Sciascia.
E se andassi a riassumere la trama potrebbe veramente sembrare una storia semplice: un omicidio mascherato da suicidio, indagini neanche troppo lunghe, mafia, droga.
Tutto qui?
No, affatto.
Perché gli autori migliori si riconoscono non solo in cosa raccontano, ma in come lo fanno, e qui Sciascia colpisce in modo diretto.
Leggere questo libro non è come entrare in un romanzo poliziesco, con eroi e criminali, personaggi positivi ed invincibili e farabutti da sconfiggere e che verranno, senza alcun dubbio, sconfitti.
No, leggere questo libro è come vivere una vicenda reale, di tutti i giorni, piena di personaggi senza infamia e senza lode, di gente inadeguata e di qualche sparuto individuo che, lungi dall’essere un eroe, cerca solo di ottenere quel po’ di giustizia che ritiene necessaria.
Ma la giustizia, quella vera, non è di questo mondo, o almeno non lo è quasi mai e Sciascia lo sapeva bene.
Quel che ho continuato a provare, leggendolo, è stata una sensazione di oppressione, di decadimento, di tristezza che solo chi conosce certe realtà può capire realmente.
Continuo ad utilizzare il termine "realtà", penso che solo questo possa far capire da sé il valore di un libro del genere.
Un pensiero particolare: leggendolo, in più momenti, una parte di me si accostava alla vicenda con la remota impressione che fosse ambientata parecchi anni nel passato, in un periodo remoto e, per questo, più "innocuo".
Sbagliato: quasi subito si scopre che la storia si svolge nel 1989 (il libro è uscito postumo su richiesta dell’autore).
"Solo" 20 anni fa.
E la cosa assurda (nonostante quel mio pensiero) è che basta leggerla, immedesimarsi, assimilarla per renderdi conto di quanto anche oggi possa essere attuale.
Anzi, forse oggi più che mai.
Da leggere, assolutamente.
E se, come nel mio caso, ve lo dovessero regalare, cercate di essere molto grati a chi vi ha fatto un dono così prezioso.
Io lo sono.

Aries

Finché potrò continuerò ad osservare. Finché osserverò continuerò ad imparare. Finché imparerò continuerò a crescere. Finché crescerò continuerò a vivere.

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2 risposte

  1. utente anonimo ha detto:

    :)) grande Sciascia!

    Quieteblu

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