Il libro dell’ignoranza
Ho sempre avuto un debole per i libri di divulgazione, ma c’è necessità di fare alcuni distinguo.
Ci sono libri di divulgazione scritti in modo molto scorrevole, interessanti, che si leggono piacevolmente e danno a chi ne usufruisce la piacevole sensazione di stare scoprendo letteralmente qualcosa di nuovo: fanno parte di questa categoria, ad esempio, tutti i saggi di Konrad Lorenz, così come quelli di Desmond Morris, di Asimov o anche di Richard Dawkins o di Stephen Jay Gould, solo per citare i primi che mi vengono in mente.
Poi ci sono i libri che definisco “ostici”, quelli scritti non tanto per comunicare quanto piuttosto per mostrare quanto ne sa l”autore, portando spesso il lettore alla noia o, ancor peggio, all”abbandono.
Infine ci sono i libri pretenziosi: sono quei testi in cui l”autore si pone in automatica su un piedistallo distribuendo affermazioni che il lettore dovrebbe prendere per oro colato solo perché nascono da lui, che confondono il mero nozionismo fine a se stesso con l”informazione reale ed adeguatamente approfondita.
Purtroppo “il libro dell”ignoranza” fa parte di quest”ultima categoria.
Un testo assolutamente ininfluente che parte dall”ardita (e gonfiata) intenzione di rimuovere veli su veli di ignoranza per poi ridursi ad un”accozzaglia di nozioni, alcune delle quali anche inesatte, senza alcun tipo di approfondimento o di reale spiegazione; qualcuno l”ha paragonato ai vecchi “forse non tutti sanno che” della Settimana Enigmistica, ma penso il paragone non sia adatto: quelle rubriche approfondivano molto più dei singoli paragrafi di questo libro.
La struttura è rigida e mostra quasi subito l”assenza di basi: ad una domanda (spesso forzata, sempre costruita ad hoc) segue un breve trafiletto con la risposta quasi sempre piuttosto concisa; poi seguono non altri paragrafi di approfondimento, bensì una serie di informazioni più o meno collegato alla domanda iniziale ma tutte rigorosamente buttate lì senza il minimo approfondimento.
Ci sarebbe poi da ridire, come scrivevo poco sopra, anche sull”effettiva correttezza di alcune risposte: so per certo che diverse sono errate, il che mi fa pensare che ce ne possano essere anche altre non notate dal sottoscritto.
Molto deludente per un volume che, pur non aspirando ad essere un tomo scientifico, voleva togliere un velo di “ignoranza” dal lettore: probabilmente sarebbe prima necessario eliminare lo strato di superficialità (e forse anche superbia) degli autori.
Assolutamente perdibile.
Grazie dell’informazione! Ora so cosa NON comprare!
My pleasure, darling 🙂