Un nuovo ritorno
E finalmente di nuovo in acqua.
Un inizio un po’ più cauto domenica.
Un po’ più di confidenza stasera.
Più di un mese di fermo non può non farsi sentire: i muscoli rigidi, il fiato corto, il battito accelerato.
E nonostante il fatto di essermi fermato ad 80 vasche un po’ mi infastidisca, ben altre sono le cose che lasciano il segno stasera.
Sono tornato in acqua.
Sono tornato in acqua con la mia musica.
Ho ricominciato a sentire braccia e gambe lavorare istintivamente.
Ho ricominciato a sentire il ritmo della musica scorrermi nelle vene ed alimentare i muscoli ancora troppo stanchi.
Ho ricominciato a sentire i polmoni gonfiarsi.
Ho ricominciato a sentirmi me stesso, a recuperare quel che di me stava rimanendo indietro, a mettere insieme i cocci.
Ho ricominciato a sentirmi a casa.
Sono tornato nel mio ambiente.
Sto tornando nella mia vita.
Non mi illudo, la strada sarà lunga, accidentata e non è detto che porti dove immagino.
Ma sto tornando me stesso o, almeno, sto riprendendo da dove avevo interrotto, con la curiosità di comporre il nuovo quadro che si andrà formando.
Nuotando… vivendo… che mai come ora mi sono sembrati tanto sinonimi.
Io scoppio a 30 vasche … il nuoto non fa proprio per me …
^_^
ps-io “nuoto” a cagnolino… vale?
@mentepolemica: io invece non posso farne a meno 🙂
@reganisso: dipende da quante vasche fai 🙂
Ho fatto subito un’associazione di idee e mi è venuto in mente un bimbo nel grembo materno… prima che nasca. Pardon, che RI-nasca… 😉
come per me la corsa: se non corro, non mi sento “bene”.
E devo dire che quando la mente c’è, riesco a correre e il circolo virtuoso si conclude con un beneficio anche per la mente stessa.
Quando la mente non c’è, anche la corsa ne risente.
Che strano il cervello umano ….
@Laretta: sì, mentre scrivevo lo pensavo anch’io 🙂
@Mentepolemica: io invece spesso riesco ad alleggerire la mente proprio grazie al nuoto 🙂