Parenti Serpenti

In ogni famiglia c’è almeno una persona la cui presenza è piacevole quanto un elefante africano appoggiato sopra le gonadi.

Uno di questi elementi è una mia zia che, guarda caso, abita a 500 metri da casa mia e, sempre guarda caso, evito accuratamente di incontrare da anni.

Stiamo parlando di una persona pettegola, viscida e qualunquista, il cui unico scopo è sapere il più possibile di chi conosce (e volendo anche degli altri) per poi poter dire la sua, tipicamente in modo superficiale, irritante e, perché no, malevolo; strano che io la eviti come la peste, vero?

Bene, ovviamente in questi giorni è venuta a sapere di mio padre.

Altrettanto ovviamente oggi mi ha fatto chiamare 10 volte dal figlio finché non è riuscita a parlarmi.

Tutta la telefonata è stata un’accozzaglia di frasi fatte della peggior specie, di quelle che sono solito spezzare con risposte caustiche e che solo l’autocontrollo (o la stanchezza) mi hanno impedito di colpire.

Però c’è un però.

Ad un certo punto se ne è uscita con "sì, perché sai, noi non ci vediamo molto perché si sa, tu hai il tuo carattere, sei un.. solitario"

Solitario.

Io solitario.

Io che mi circondo il più possibile delle persone cui voglio bene, solitario.

E non so quale miracolo mi abbia trattenuto dal rispondere

"Guarda che ti sbagli, io non sono solitario, è che mi stai proprio pesantemente sul cazzo".

E soprattutto, non so se ho fatto bene a trattenermi.