Lazarus Long
Difficile scrivere una recensione per un libro come questo, veramente difficile.
Per diverso tempo mi hanno parlato di Lazarus Long come del più bel romanzo di Heinlein, come uno di quei libri che “vanno” letti assolutamente: certo, ci credevo e mi ero incuriosito, ma non penso di essere stato veramente preparato a ciò che avrei letto.
Anzitutto partiamo con alcuni punti da chiarire: pur essendo catalogato ufficialmente nel genere, Lazarus Long è difficilmente considerabile come un classico romanzo di fantascienza; certo, molti elementi della fantascienza classica ci sono, ma rappresentano esclusivamente un contorno ad una vicenda, anzi, a più vicende che vanno lette di per sé e non per il fatto di essere ambientate su un altro pianeta piuttosto che nel futuro remoto.
Lazarus Long è, ovviamente, il protagonista di questo romanzo (oltre ad essere, come in altri casi, un vero e proprio alter-ego dell’autore): il Capostipite dei Matusalemme, ovvero di quel nuovo ramo del genere umano caratterizzato non soltanto da un’estrema longevità , ma che ha portato anche alla scoperta di una complessa tecnica per il ringiovanimento degli individui; una tecnica messa a disposizione di tutti, perché considerata un diritto di ogni essere umano al pari della morte, anzi, più della morte, dato che chiunque ha diritto di scegliere quando morire tranne proprio Lazarus: questi, in quanto capostipite, è considerato una risorsa troppo importante per la memoria storica, una risorsa che non può andare perduta.
Ed è così che all’inizio del libro alcuni suoi discendenti (ma d’altronde praticamente tutti sono suoi discendenti) cercano di fargli tornare il desiderio di vivere, desiderio che ormai l’aveva abbandonato dopo oltre 2300 anni di vita, e giungono ad un accordo: lui racconterà nuove vicende del suo passato e loro, nel frattempo, cercheranno di trovargli nuovi stimoli.
E’ in questo modo che ci si trova catapultati in vari momenti del passato del Capostipite, quando faceva il mercante e quando faceva il colone, quando liberò degli schiavi e quando si innamorò perdutamente di un'”Effimera” (ovvero una non Matusalemme), scoprendo come l’amore possa comunque lasciare il segno per sempre.
E lo stimolo? Lo stimolo sarà la scoperta del viaggio nel tempo, quello che potrà portarlo ad incontrare la famiglia della sua infanzia, quella ormai perduta nei meandri di duemila anni di memoria.
In Lazarus Long Heinlein descrive una società ed un pensiero assolutamente innovativi sia per i suoi tempi che per i nostri: in un universo dove tutti gli esseri umani possono vivere centinaia di anni i rapporti interpersonali cambiano forma e significato, non esistono più un matrimonio ed un amore eterni, ma storie che durano anche 70/80 anni ma poi, prima o poi, arrivano per forza a conclusione; l’esclusività dei rapporti perde significato e, cosa che immagino abbia fatto storcere il naso a molti, lo stesso vale per il concetto di rapporti tra “parenti”: se tutti discendono dallo stesso capostipite, se ognuno è in qualche modo imparentato con altri, allora l’unico vero problema che ci si pone è che un rapporto (che sia tra parenti o meno) possa o meno generare figli con problemi genetici. Se così non è (ed in quell’universo le mappature genetiche permettono di saperlo), non si pone alcun problema.
E se questo non bastasse, Lazarus Long è diventato famoso anche per il suo “taccuino”: due punti del libro in cui sono raccolti i pensieri più o meno profondi di un uomo che in duemila e rotti anni ha potuto vivere tutto ed il contrario di tutto; molti di questi aforismi sono piccole perle che vale la pena di ricordare ed io stesso, in passato, ne ho citato qualcuno.
E’ un libro da leggere con profonda attenzione, perché superficialmente potrebbe sembrare quasi inconcludente e “provocatorio”, ma non fatevi ingannare, perché perdereste molto; certo, probabilmente su diversi messaggi si può concordare o meno, ma indubbiamente è splendido poterci ragionare sopra.
Peccato al momento non sia recuperabile se non nel mercato dell’usato: sarebbe ora che venisse ristampato; io ho avuto la fortuna di riuscire a procurarmene un’edizione del 1979 su E-bay, dopo tante ricerche.
Chiudo con qualche piccolo esempio del taccuino di Lazarus Long.
Ascolta sempre gli esperti. Loro ti diranno cosa non si può fare e perché. Poi fallo pure.
Non esistono prove conclusive della continuazione della vita dopo la morte. Ma non esistono neppure prove contrarie. Ben presto lo saprai. Quindi, perché agitarti?
Una generazione che ignora la storia non ha passato… né futuro
Non fare mai appello alla “miglior natura” di un uomo. Può darsi che non l’abbia. È più conveniente fare appello al suo interesse
Qualunque governo può funzionare se l’autorità e la responsabilità sono eguali e coordinate. Questo non assicura un “buon” governo: assicura soltanto che funzionerà. Ma i governi di questo genere sono rari… molta gente vuole comandare, ma non addossarsi le colpe. Un tempo veniva chiamata “sindrome del viaggiatore seduto sul sedile posteriore”
Il coraggio è il complemento della paura. Un uomo che è senza paura non può essere coraggioso. (Ed è anche sciocco)
La verità di un’affermazione non ha nulla a che vedere con la sua credibilità. E viceversa.
La masturbazione è gratuita, pulita, comoda e non presenta il pericolo di fare torti ad altri… e poi non devi tornare a casa al freddo. Ma è solitaria.
La storia registra qualche caso in cui la maggioranza avesse ragione?
Cedi alla tentazione: può darsi che non ti passi mai più vicino
Allora il mio fiuto non sbagliava ^^
Figurati che anni fa me l’ero appuntata solo perchè mi piaceva il ‘genere’ e il suono del titolo. Ho la quasi-certezza di riuscire a recuperarlo ^o^
Se nn potrò avere il libro, cercherò gli aforismi del tacuino su internet. Sono certo che ce ne sono. Questi che hai postato sono molto interessanti!
@LadyDoor: invece io l’avevo cercato apposta proprio perché avevo letto i taccuini e, soprattutto, me ne avevano parlato parecchio 🙂 Spero tu riesca a recuperarlo 🙂
@Nix: se li vuoi in originale posso mandarteli in mail 🙂
Conosco il ilbro, pur non avendolo mai letto, anche perchè la fantascienza non è esattamente il mio genere.
Piuttosto attendo con ansia la recensione di “Segni di Sangue” che vedo essere in corso di lettura.
Buona Giornata.
ok appena la pigna di libri cala al di sotto di 2 metri lo recupero e lo leggo… adesso sul mio comodino (e un pò dappertutto …..lo lascio sempre in giro ” c’è “Radici” di Harvey………sono all’inizio ma sembra bello
z
Ho un amico che nella sua libreria, solo quanto a ‘fantascienza’, ha più di 5000 volumi :-). Ogni tanto arriva con doppioni spuntati da chissà dove ed elargisce, altre volte invece non fai in tempo a chiedergli “Non è che avresti…?” che il libro si materializza… eheheheh… non avrò problemi ad agguantarlo ^^
E pensare che il titolo originale è “Time enough for Love”… ^o^
Lady Door
ok, lo segnato nell’elenco di libri da leggere.
domani, sempre se a Milano non si verifica il diluvio universale, faccio un’incursione alla sormani e vedi se ce l’hanno.
Mi hai incuriosita tantissimo, mi pare un libro davvero interessante…
Vado a vedere se c’è nella biblioteca che frequento!
Bella recensione!!!
😉
@itan: ti farò sapere, ma secondo me dovresti dare una chance a Lazarus Long 🙂
@z: fammi sapere 🙂
@Lady Door: ed infatti il titolo originale è ancora più azzeccato 🙂 Mica male il tuo amico…
@Megarah: sono curioso di sapere se l’hai trovato 🙂
@Cate: grazie per il complimento! Spero tu lo trovi e ti piaccia! 🙂