Quando si parla di contrattempi…
Tra una cosa e l’altra non ho avuto modo di parlare dello scorso week-end, quando io e Sweetie ci siamo concessi un mini-viaggio in terra ligure, con base a Sestri Levante e giri più o meno lungo nei dintorni fino ad arrivare a toccare le 5 terre.
Ora, non penso ci sia bisogno di dire quanto queste ultime siano spettacolari: Monterosso è una piccola perla che fa venir voglia di scordarsi tutti i problemi lasciati a casa, mentre Vernazza ha degli scorci sicuramente unici, sebbene rovinati in quella giornata dal letterale carnaio che ci siamo trovati di fronte.
Potrei raccontare anche della piacevolissima gita in gommone fatta con degli amici di Sweetie che, raccoltici a Portofino, ci hanno portato in giro per tre ore buone, andando a salutare una nave da crociera ancorata e facendoci godere tutti gli sfizi che solo il mare fuori dalla riva può dare.
Potrei parlare del piacevole albergo che ci siamo trovati ad avere, magari tralasciando il fatto che per raggiungerlo abbiamo quasi salutato stambecchi e marmotte.
Ma quel che più mi interessa narrare è di come sia possibile decidere di cenare al ristorante accanto all’albergo solo per scoprire che è uno dei locali più in tiro in cui siamo mai entrati, con una lista di prenotazioni lunga quanto i mali di un ipocondriaco ed, ovviamente, senza il minimo spazio per questi due sventurati… pregevole la risposta alla mia domanda "sa dove potremmo andare?": "beh, è sabato sera, la vedo dura… vi conviene andare di ristorante in ristorante e chiedere"
Parliamo piuttosto di come le vie vengano organizzate a cavolo tra un paese e l’altro, così da farci (nonostante il navigatore) andare in direzione ESATTAMENTE opposta a quella dell’albergo ed allungando così di 30 chilometri buoni per evitare una coda lunga più della lista d’attesa di cui sopra.
O ancora vogliamo parlare della goduria di scendere dalla collina/montagna in cui si trovava l’albergo per cercare un luogo in cui cenare solo per scoprire che è IMPOSSIBILE parcheggiare il sabato sera in Sestri Levante e fuggire disperati verso Chiavari (dove ci aspettavano ancora gli amici) con il sottoscritto che arrivato alle 21 cominciava a pensare ai vari modi in cui avrebbe potuto cucinare Sweetie?
No, la cosa migliore è raccontare di quanto sia bello andare a recuperare la macchina al silos a Santa Margherita, prendere l’ascensore e, giunti al terzo piano, vedere lo stesso bloccarsi: poco male, se non fosse che le persone intervenute per "salvarci" erano subito fuori dalla nostra porta e non sapevano che potevamo sentirli perfettamente mentre dicevano "com’è che ci avevano detto di fare in questi casi? Te lo ricordi?".
Non sono belle cose, no no…
Non è che prima di partire sei andato in piscina? 😆
Giuro di no: mi sa che stavolta qualche menagramo ci ha messo del suo 🙂
A parte la risata che mi hai strappato di prima mattina 😀
No ma dico: si viene dalle mie parti e non mi si dice?! Bah… ‘sti blogghers :PPP
E c’hai ragione pure te, però non sapevo di preciso i giri che avremmo fatto e non avendo il tuo cellulare era dura avvertirti nel mentre 🙂
Non parlare male della mia Liguria, sai???
A parte gli scherzi, è meravigliosa eh????
Ma lol.
Comunque hai elencato solo alcuni dei motivi per cui io evito la liguria indifferentemente dalle riviere. Quella dell’ascensore fa il paio con quella volta che un mio amico, a chimica, salì sull’ascensore carico (piano terra) e quello sprofondò nella buca per eccesso di peso. Le risate che mi son fatto quella volta…
Devero
PS: non me ne vogliano le lettrici/ori liguri, ma dove c’è troppa gente io proprio non sopporto di stare.
In montagna con la scuola c’era un piccolo ascensore:
salimmo in troppi, ma ce ne fregammo…
Si fermò al 2o piano, e mentre già ci cacavamo sotto abbiamo schiacciato nuovamente il pulsante del piano e miracolosamente l’ascensore si è aperto…lol
mi spiace!!! la prossima volta chiedi a me!!! conosco un pò di posticini ineressanti (si mangia un bel pò, non si spende molto e non c’è caos di gente, che io non sopporto)
sarà per il vostro prossimo viaggio qui nei dintorni …e poi … tanta gente: quando sono andata dalla mia SociaDiBlog, a Roma, ci hanno cacciati letteralmente dalla pizzeria dove mangiavamo. là è normale, mi diceva lei =( quando lei è venuta qui, si stupiva del fatto che non lo facessero 🙂 W ZENA!!!
Barbara