L’informatica non si eredita
Qualcuno potrebbe chiedersi com’è andata la trasferta natalizia da mio padre, tenuto conto che non perde occasione di chiedermi nuovi chiarimenti sull’uso del suo nuovo portatile.
Stavolta sono riuscito a limitare i danni, sebbene sia stato praticamente costretto a fargli da correttore di bozze, ma un paio di perle sono comunque scaturite da quella mente contorta.
La prima è stata lo scoprire che, siccome non riusciva a salvare alcuni documenti, ha ben pensato di fare alcune prove con file vuoti: niente di male, se non fosse che il nome dato ad uno di questi files era "non riesco a salvare il salvabile"
Ma la scena più inquietante è stata quando, mentre andavo avanti a fare le correzioni di cui sopra, si volta verso di me e nasce questo dialogo:
– Senti, ma a quel coso le cartucce non vanno cambiate, vero?
– Ehm… beh, alla stampante le cambi appena finiscono, come ti ho detto.
– No, non la stampante, intendo quel robo lì (indicando il portatile, N.d.A.)
– Cartucce? Quali cartucce?
– E che ne so io? Quel robo funziona senza cartucce? Funziona sempre?
– Babbo, a parte la batteria che va ricaricata, mi spieghi dove e perché dovresti usare le cartucce nel portatile?
– E che ne so io? Magari poi finivano le cartucce e non potevo più scrivere…
Io rinuncio a commentare…
PS: i commenti a questo post sono stati purtroppo persi a causa di problemi con splinder che mi hanno portato a cancellarlo e reinserirlo… mi spiace per chi aveva commentato (ah, fully, sei un gran sadico )
Sadico io? Ma no!, sono realista.
E’ quello che è successo a me.
Venti anni fa “insegnavo” il computer a mio padre e lo facevo con aria di sufficienza. Adesso devo raccomandarmi a mia figlia per capire come funziona messenger.
E’ la ruota della vita, che ci vuoi fare? 😉
Ed anche qui non posso darti torto 😉